mercoledì 11 febbraio 2015

Ampliamenti


l’ampliamento delle “garanzie funzionali” riconosciute agli appartenenti ai Servizi di informazione, escludendo la punibilità di una serie di condotte in materia di terrorismo (diverse dai reati di attentato o di sequestro di persona), commesse dal personale delle Agenzie di intelligence per finalità istituzionali e previa autorizzazione del Presidente del Consiglio dei Ministri. 
la possibilità per il personale dei Servizi possa deporre nei procedimenti giudiziari, mantenendo segreta la reale identità personale; 
la possibilità per le Agenzie di intelligence, consentendo loro, previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, di effettuare, fino al 31 gennaio 2016, colloqui con soggetti detenuti o internati, al fine di acquisire informazioni per la prevenzione di delitti con finalità terroristica di matrice internazionale; 
l’attribuzione al Procuratore Nazionale Antimafia di funzioni di coordinamento, su scala nazionale, delle indagini relative a procedimenti penali e procedimenti di prevenzione in materia di terrorismo.
È autorizzata, a decorrere dal 1° gennaio 2015 e fino al 30 settembre 2015, la spesa di euro 8.600.000 per il mantenimento del dispositivo info-operativo dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE) a protezione del personale delle Forze armate impiegato nelle missioni internazionali, in attuazione delle missioni affidate all’AISE dall’articolo 6, comma 2, della legge 3 agosto 2007, n. 124. 

governo italiano


La nota stonata del pacchetto anti-terrorismo per tutto ciò che riguarda le attività dell'intelligence è il controllo esercitato dall'autorità giudiziaria sulla stessa quando si parla dei famigerati colloqui con i detenuti.
Considerate le funzioni di coordinamento attribuite al procuratore nazionale anti-mafia si è voluto forse far coincidere esigenze investigative ed operative ma soprattutto si è riusciti a trovare una via per stemperare le polemiche generate dalla questione quando si è avuta notizia sui giornali delle richieste avanzate dal direttore del dipartimento.
L'emergenza terrorismo non si esaurirà a Gennaio del 2016.
I colloqui in carcere sono necessari per prevenire pericoli da qui a dieci anni.
E' probabilmente un bavaglio necessario per evitare uno scontro con la magistratura di cui attualmente Renzi non ha bisogno e per superare la diffidenza che ancora caratterizza alcuni membri del Copasir.
Quelli per intenderci di estrema sinistra che vivono nel terrore che a Marco Mancini venga concesso un avanzamento di carriera e che servono sempre quando c'è da votare una fiducia o un presidente della repubblica allineato.
Per il momento e in attesa della stesura del decreto i servizi possono vantare un bilancio positivo :
il budget per le missioni all'estero, il mantenimento dell'identità di copertura quando si è testimoni come si fa ormai in tutti i Paesi e l'ampliamento delle garanzie funzionali limitatamente al contrasto del terrorismo.
Erano modifiche dovute se si vuole essere al passo con i tempi.
Non si pensi che per contrastare le attività terroristiche sia sufficiente conoscere i dialetti arabi e starsene ventiquattr'ore su internet a seguire le chat.
D'altra parte in virtù di quanto accaduto nel recente passato bisogna procedere con cautela e lungimiranza.
Per avere una intelligence realmente sganciata dai vecchi schemi del passato non rimane che liberarsi di certi personaggi rimasti in seno alle agenzie dai tempi del sismi e di cui non si comprende l'utilità se sono vere le chiacchiere su liti e trame varie e il blocco o la separazione delle carriere per gli ufficiali di polizia giudiziaria prima del loro passaggio ai servizi, auspicato anche dal procuratore Roberti.






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