Nelle settimane precedenti l'Aise (servizi segreti per l'estero, ex Sismi) aveva fatto sapere di avere un possibile asso nella manica per influire positivamente sull'esito della vicenda dei nostri fucilieri. Ossia una fonte (un imprenditore) che, a suo dire, godeva di contatti ad altissimo livello tra alcuni esponenti delle autorità indiane che in qualche modo dovevano dire la loro nel processo decisionale che riguardava i marò.
Grazie ai buoni uffici della fonte la corte Suprema avrebbe potuto esprimersi favorevolmente rispetto alle istanze dei nostri fucilieri.
Ma l'India è un grande paese, dove c'è la separazione dei poteri, dove c'è una democrazia matura. E' una potenza mondiale, per quanto l'immagine che se ne ha in Italia sia totalmente diversa.
5 gennaio 2015 - Il direttore dell'Aise, Manenti e due suoi stretti collaboratori volano in India per parlare con i capi dell'intelligence di New Delhi. Oggetto dei colloqui, tra le altre cose, la posizione di Salvatore Girone ancora bloccato in India. Secondo alcune voci ufficiose il bilancio dei colloqui è negativo.
globalist
Manenti è una pugnalata al cuore ogni volta.
Questa telenovela mi ricorda Ruwi il quartiere indiano di Muscat.
Giorni fa leggevo un'intervista a Ida Magli, una che vanta il titolo di antropologa per mascherare il razzismo, che diceva quanto sia inutile mandare ministri donna a trattare con i referenti arabi e indiani ovvero in Paesi in cui la donna non vale niente.
Beata ignoranza.
L'India è dal punto di vista culturale e commerciale un grande Paese e se veramente il problema di Latorre è di carattere fisico non c'era posto migliore per curarlo.
Vi sono medici preparati che hanno studiato nelle migliori università americane ed europee e cosa più importante hanno una grande esperienza clinica.
Al mio medico bastava guardarmi per effettuare una diagnosi all'impronta.
Non bisogna confondere i problemi e le contraddizioni che derivano dalla storia e dalla varietà umana dell'India con le sue potenzialità.
A me pare che questi racconti passati a globalist (guarda caso il giorno successivo alla discussione in commissione di controllo su un eventuale aumento di budget) tendono sempre ad evidenziare la frattura interna ai servizi e una presunta cattiva gestione dell'Aise.
E' vero che a questo punto della faccenda conviene tentare di tutto ma chiunque ha conosciuto almeno un indiano nella vita e ha familiarità con le loro vicende interne, sa quanto certi trucchetti possono alla fine rivelarsi un boomerang pericoloso.
Basta seguire le tappe della vicenda attraverso gli articoli dell'economic times che ormai è da considerare il portavoce di alcuni rappresentanti governativi.
Non c'è modo di risolvere la questione con i mezzucci perchè la corte suprema non ne vuole sapere.
La concessione di un ulteriore periodo di convalescenza fa parte di quella loro concezione di giustizia che è molto più lineare della nostra.
E' inutile sperare in un ammorbidimento che vada oltre il lecito.
Se veramente il direttore Manenti è andato in India lo avrà fatto per motivi ben più concreti.
L'unico escamotage da tentare è una mediazione omanita .
Tornando a questioni di intelligence serie il ministro della sicurezza pubblica canadese con una uscita alquanto insolita ha reso nota la data del prossimo incontro delle nazioni dei cinque occhi che si terrà come programmato da tempo, a Londra il prossimo 22 Gennaio.
Ovviamente il focus sarà sul terrorismo internazionale.
La dichiarazione pubblica potrebbe essere semplice strategia mediatica che fa da contraltare a quella dei terroristi oppure si è voluto dare qualche messaggio ai Paesi che fanno parte della cerchia allargata (2nd e 3rd party).
Giusto per farlo presente agli spiritosi che parlano di intelligence europea o comando centralizzato.
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