venerdì 5 dicembre 2014

Te piace o preside

«Quello resta appeso ai muri - dice il preside - perché se lo tolgo se ne fa una questione di Stato e ho cose più importanti di cui occuparmi». 
corriere bergamo


Puntuale come ogni anno torna la polemica sul presepe.
Il presepe per certuni è come la procura di Palermo e i servizi segreti per Travaglio, il cristianesimo per i giornali di Berlusconi.
Un modo per attaccare, per dimostrare di essere vivi.

Stavolta non l'hanno chiesto "gli islamici", che in realtà non lo chiedono mai ma torna utile far credere che sia così.
Lo fa un preside forse ateo, forse comunista che ha paura di sollevare un polverone con il crocifisso e allora pensava di cavarsela con il presepe.

Se fossimo in Francia o in Inghilterra, anche in America, allora il discorso dello stato laico e delle radici sarebbe anche legittimo.
Ma siamo nel Paese del panettone, del "tornatene a casa tua se non ti sta bene" quindi certi ragionamenti sono fuori da ogni logica.
Bisogna dar retta al buon senso e cercare di far coincidere gli interessi.
Di parlare, anche con i genitori grillini e leghisti.

Non credo alla buona fede del preside.
Si tratta dell'ennesima strumentalizzazione che istiga all'odio.
Basta leggersi i commenti sulla pagina facebook di Salvini.
Ormai è quella la nuova costituzione italiana.

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