domenica 7 dicembre 2014

Tagli inutili

La conversazione inizialmente si concentra sui disagi della vittima. Successivamente, appena quest’ultima si apre per sfogare il proprio malessere, scatta la richiesta di autolesionismo perché appunto “fa sentire meglio“. Al termine “l’istigatore” chiede alla vittima di cancellare la conversazione e il numero di telefono, così da risultare irrintracciabile.
imperiapost

Giorni fa un quotidiano calabrese ha pubblicato un lungo articolo su una indagine della polizia postale sui ricatti via Skype o chatroulette.
Il titolo era "vasta operazione della postale".
Non c'erano tracce di operazione.
Si trattava di una indagine.
Eppure è stata ripresa da giornali e pagine social, inclusa una della polizia di stato.

L'impressione è che attualmente magistrati e polizia postale si stiano muovendo in maniera più concreta su vicende sulle quali purtroppo poco si può fare se non con leggi da regime dittatoriale.
E la stampa segue senza comprendere perchè ha poca familiarità con certi temi.

Il tam tam tra ragazzi per farsi i tagli è un fenomeno che impera da anni online.
Pare di capire che lo si voglia fermare con un escamotage giudiziario ovvero l'istigazione.
Però se non si prendono iniziative concrete per lenire la sofferenza di questi giovani, il problema non si risolve.
Chiudere le pagine Facebook e appiccicargli addosso un reato non li fermerà.

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