martedì 12 agosto 2014

Roulette

Il consiglio è quello di denunciare immediatamente alle forze dell’ordine eventuali conversazioni o richieste di amicizia sospette e assolutamente di non proseguire nelle conversazioni se non si ha contezza dell’identità dell’interlocutore.
imperiapost

Di solito la polizia postale ci gira attorno in modo da non far denunciare.
Se non me ne è sfuggito qualcuno dai media online, nell'ultimo anno ci sono state solo tre denunce attive : due in liguria (genova e imperia) e una a treviso.
Il ragionamento della polizia ha una sua logica del tipo rischio-beneficio.
Anche dopo aver individuato l'indirizzo ip e inoltrata la rogatoria internazionale,  la speranza di portare alla sbarra i ricattatori è pressochè una illusione.
A fronte di cifre dell'ordine di poche centinaia o miglia di euro, non varrebbe la pena .
Il discorso è valido poichè parliamo principalmente di Paesi dell'Est Europa o del bacino del mediterraneo.
Sono Paesi con i quali abbiamo relazioni e interessi alquanto complessi quindi aggiungerci anche questa questione non sembra conveniente.
Però con le polizie di queste nazioni la nostra ha degli accordi di collaborazione ben precisi quindi una sorta di dialogo c'è.
Se la postale e gli altri corpi accogliessero più denunce e allertassero i loro colleghi oltre confine, darebbero un segnale ai criminali e ai sistemi giudiziari di quei Paesi : da noi certi comportamenti non si tollerano.
E forse gli equilibri su cui poggiano quelli che mettono in piedi questo business, sarebbero fiaccati.
A parole 500 euro di un ricatto sembrano poco.
Quello che sfugge al calcolo è lo stress provocato alle persone e quanto esso incide sui rapporti con familiari ed amici.
Viene a mancare la capacità di concentrazione e quindi di impegnarsi.
E' una perdita simile a quella calcolata per le donne abusate.
Se ne vanno quattrini in ansiolitici, lavoro perso e famiglia disgregata.
Forse sarebbe meglio cercare di mettere in piedi una strategia.
Il sommerso dei ricatti via skype è immenso.

Soliti consigli :
segnalare a Facebook, Skype e youtube i profili dei ricattatori e chiedere la cancellazione dei video.
Chiudere temporaneamente il proprio account (per almeno un paio di settimane) o meglio ancora crearsene uno nuovo.
Di solito il ricattatore passa al pollo successivo.

Nessun commento:

Posta un commento