Pompa - prosegue la testimonianza - consulente esterno del Sismi, si occupava delle analisi geopolitiche sul terrorismo internazionale ma intratteneva rapporti diretti con alcuni giornalisti, tra cui uno di Al-Jazeera.
informazioni modeste, più che informazione ci sembrava disinformazione
enzo beretta panorama
Bruno Vespa, Rocco Siffredi e Pio Pompa sono alcuni tra gli abruzzesi famosi nel mondo.
Roba fritta e rifritta che viene tirata fuori di nuovo in un procedimento che vede protagonista appunto Pio Pompa.
Fa tenerezza che un pilastro dell'anti-terrorismo come Bruno Megale frapponga un ma tra il ruolo istituzionale di Pompa e parte delle sue fonti.
E che si stupisca anche della disinformazione.
Probabilmente perchè la testimonianza di oggi deve fare riferimento ai fatti dell'epoca indipendentemente da tutto quello che si è saputo in seguito dalla stampa.
E forse non ha nemmeno tempo di seguire i vari al jizzz, Press Tv, Foxnews e Frontpage mag, ovvero i circuiti che supportano con informazione parziale definiamola così, posizioni americaniste, islamofobe, antisaudite e quant'altro.
Basta leggersi anche gli articoli che di tanto in tanto i protagonisti della vicenda abu omar scrivono tuttora su determinati circuiti di (dis)informazione italiana circa il terrorismo cosiddetto di matrice islamica, per comprendere quali erano e sono le loro fonti e i loro scopi.
L'impressione generale dopo aver seguito distrattamente le cronache relative alla vicenda abu omar, è che più che temibili o famigerati come descritti dalla stampa nel corso degli anni, quei servizi erano un pò pecorecci.
A parte Mancini che si distingue sempre per arguzia e determinazione, gli altri sembrano un'allegra combriccola in vacanza premio.
Stupisce che siano riusciti a beccare il momento di interruzione del pedinamento di Abu Omar da parte della Digos.
Una delle poche mosse brillanti messe in atto.
Magari pure Megale si sta ancora chiedendo come abbiano fatto.
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