lunedì 26 maggio 2014
TicTac
Affermazione parzialmente vera quella di Chiodi.
Probabilmente avrebbe perso lo stesso, ma con uno scarto percentuale minore.
In Abruzzo l'effetto Renzi non c'è stato.
Questo è stato un successo tutto personale di D'Alfonso.
I leader politici nazionali da noi non si vedono più.
Qui sono venuti Grillo, Alfano e la Meloni.
Sono finiti i tempi in cui zio Remo dava lavoro ad aziende e compaesani però ci portava i big della dc.
Adesso la politica locale è totalmente sganciata da quella di Roma.
Si è detto che il pd non volesse candidare D'Alfonso in vista del processo d'appello e lui avrebbe minacciato di andare con una lista civica.
A quel punto i vertici del partito si sono arresi e hanno fatto bene.
Il voto su D'Alfonso è un voto di protesta contro tutte le inchieste che lo hanno colpito e contro Chiodi che ha sempre snocciolato numeri strabilianti .
La gente non ha potuto toccarne con mano gli effetti pratici ma ricorda bene le cose buone fatte da D'Alfonso.
L'inchiesta su Chiodi non ha influito più di tanto.
Fosse anche vero che la magistratura fa le inchieste a orologeria, il successo di D'Alfonso è la dimostrazione che poi il tutto si rivela un boomerang.
E' finita l'epoca dei magistrati superstar e dei cittadini che si bevono tutto.
Nell'era di internet è abbastanza facile lavorare di cervello e farsi un'opinione.
I ritrovamenti postumi di documenti e i ricordi dei segretari non colpiscono più di tanto.
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