martedì 20 maggio 2014

Mai dire mai

Dopo aver preso le distanze dal titolo di quel giornale, Pisani ha ricondotto la vicenda in altro contesto: «Stiamo parlando dell’indagine che svolgemmo come squadra Mobile nel 2006, ancora non c’era l’attenzione internazionale sul fenomeno Gomorra. 
Saviano ci riferì di minacce avvenute in un negozio dei Quartieri. 
Svolgemmo accertamenti e mostrammo alcune foto a Saviano, che però non riconobbe in loro le persone che gli avevano riservato frasi minacciose. 
La decisione sulla scorta ovviamente non spettava a noi». 
"La decisione ultima spettava al Comitato per l'ordine e la sicurezza, organismo che poteva valutare gli elementi in possesso anche di altre forze dell'ordine. La relazione da noi firmata era invece relativa all'accertamento di quell'episodio specifico"
conchita sannino repubblica


La famigerata intervista di Zincone ricorda molto quella a Rizzi, stesso anno 2009, dopo la soluzione del caso dello stupro della Caffarella.
Tra le tante cose interessanti che vennero alla luce sul capo della mobile di Roma, uomo all'apparenza gelido e distaccato per chi non lo conosce, risuonava quella frase sul non essere più noto finalmente a pubblico e colleghi, solo come il nipote del prefetto Parisi.

Per Pisani a Napoli, le presunte divergenze o rivalità con personaggi del calibro di Saviano o del colonnello Cagnazzo, rappresentano un pò la stessa cosa.
Questioni con le quali si convive e si rimugina ogni tanto e che però possono costituire il piatto forte di un'intervista da piazzare nella sezione magazine di una testata importante.
Quel Corriere che spesso e volentieri è il megafono della polizia di stato.

Pisani ci è cascato a metà.
Probabilmente voleva che passasse il messaggio di non credere che il savianesimo potesse essere la soluzione ai problemi di Napoli.
E a onor del vero non si è nemmeno sottratto alle insistenze dell'intervistatore.
Quindi non si è reso conto delle conseguenze a livello mediatico .
Il titolo che avrebbe dovuto essere la sintesi dell'intervista fu ripreso da molte testate nazionali e dai gruppetti dell'antimafia certificata.
La sua analisi di oggi in un'aula di tribunale assume tutt'altro sapore.
Però non avrebbe fatto vendere molte copie al giornale.
E soprattutto non gli avrebbe consentito di togliersi qualche sassolino.

You can be hero just for one day cantava Bowie.
Pisani quella volta incarnò l'eroe anti-Saviano.


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