Secondo i pm, ascoltando dal vivo la conversazione telefonata registrata si può percepire che si "tratta della frase 'il tuo salvatore'": quella frase sarebbe riferita proprio all'ex capo della Squadra Mobile.
ildesk
è «illogico e contraddittorio» il ragionamento sul riciclaggio, chiedono anche la confisca di locali e attività commerciali dissequestrati solo pochi mesi fa.
ilmattino
E' difficile comprendere le vicende giudiziarie che ruotano attorno al fenomeno del riciclaggio.
Ad esempio qui da noi c'è un procedimento a carico di un caffè a Pescara che si protrae ormai da circa tre anni, a colpi di sequestri e dissequestri.
La procura e la guardia di finanza da un lato si dicono convinti che il gruppo imprenditoriale pugliese che gestisce l'attività, lo abbia fatto grazie a capitali di provenienza illecita.
D'altro canto quando i difensori dei proprietari si appellano ai tribunali competenti, questi sembrano sconfessare le accuse.
Addirittura una volta la cassazione stabilì che il denaro investito nell'esercizio, proveniva si da un gruppo criminale, ma in quel caso non era provento di attività illecita.
Se si interrogano i clienti abituali, questi diranno che è chiaro che in quel locale ci sono attività poco lecite perchè se ne respira l'aria.
Un pò poco come accusa.
Pur non avendo a disposizione la documentazione ma dopo aver ascoltato le testimonianze e letto il dispositivo della sentenza, pare di capire che il problema riguardo al riciclaggio non stia tanto in tesi contrapposte, ma in interpretazioni diverse.
Non è che la corte bocci l'ipotesi accusatoria, dando credito alle tesi difensive.
Piuttosto ritiene le prove così come presentate, insufficienti a sostenere l'accusa.
L'esempio principe è costituito dalle considerazioni sull'evoluzione del gruppo Iorio.
La relazione presentata dal dott. Vallone è probabilmente una semplice raccolta di dati asettici che possono significare tutto e il suo contrario.
Invece quella proposta dal dott. Fiori Nastro, definita dinamica, presenta un quadro più veritiero se integrato con le intercettazioni, le testimonianze degli Iorio e le stesse risultanze investigative.
E' un concetto difficile da far comprendere a chi non ha mai lavorato in un esercizio commerciale in maniera attiva, essendone il proprietario o anche solo il marketing manager.
Per quanta esperienza possano avere un magistrato o un poliziotto, se non sono affiancati da una squadra di consulenti che riescono a trasmettergli certi meccanismi, non avranno mai la flessibilità mentale necessaria per comprendere l'evoluzione del business al di là del piano lecito-illecito.
I numeri associati ai profitti maturati nel tempo sono il frutto di come un imprenditore lavora dentro e fuori dal suo esercizio.
Per questo sembra che la corte sia riuscita a comprendere meglio della pubblica accusa che il boom degli Iorio non fu affatto il risultato di un'iniezione improvvisa di capitali illeciti, ma la naturale evoluzione di uno sforzo commerciale fatto assieme a dei partner e favorito dal nero.
Probabilmente Pisani ha fatto lo stesso errore, che poi errore non è, di Vallone quando avrebbe omesso di integrare la sua nota con le informazioni acquisite dai dialoghi con Iorio.
Non ha compreso che ci potesse essere una relazione tra i dati formali fornitigli dalle analisi di Vanacore e quelli reali che gli provenivano dalle chiacchiere con l'amico.
Gli è mancata quella visione dinamica che pare essere mancata anche al procuratore Lepore o a chi lo ha affiancato mentre esaminava le risultanze presentate da Pisani.
A questo punto è necessario sentirlo poichè risulta strano che un uomo di esperienza e conoscenza come il procuratore non si sia accorto che sotto ci fosse un trucco, come sostiene il suo ufficio.
E soprattutto bisognerebbe capire perchè in quel momento tanto delicato dell'inchiesta, Pisani non fu sollevato dagli incarichi sugli esposti.
Dalla frasetta sulle carte, non è possibile affermare con certezza che Pisani abbia rivelato il segreto.
Sarebbe interessante leggere la trascrizione di quest'altra intercettazione sull'autista.
Però in generale è difficile credere che quest'uomo potesse conoscere nei minimi particolari il dettaglio delle indagini sugli esposti.
Con tutto il rispetto, sempre di un autista parliamo.
Magari come tanti a Napoli, basandosi su chiacchiere ascoltate, è giunto per fatti suoi alla conclusioni che Pisani avesse aiutato Iorio.
Oppure, ed è perfettamente lecito dirlo, ha compreso l'ovvio .
Che cioè l'inchiesta scagionava gli Iorio e quindi Pisani è stato il loro involontario salvatore .
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