venerdì 16 maggio 2014
Anche da un punto di vista
linkiesta
Le conoscenze e i contatti millantati da Frigerio negli stralci di intercettazioni disponibili sulla stampa, mettono in evidenza come sia cambiato non solo lo scenario rispetto alla tangentopoli degli anni novanta ma anche le modalità di approccio tra industriali e potenziali referenti.
I riferimenti all'Ambasciatore Massolo di certo non gettano ombre sulla sua figura.
Però inducono a ripensare questa formula scelta dal governo italiano, di mettere a capo dei servizi un diplomatico.
E' un modello che attualmente si predilige anche nei Paesi anglosassoni per allargare ed affinare il raggio di azione .
La Cia è guidata da un giurista che si è fatto le ossa alla procura di New York per poi passare al ministero della giustizia e di recente i servizi inglesi sono stati affidati ad un esperto di intelligence che non ha mai avuto un ruolo operativo.
Hannigan ha il compito di traghettare il GCHQ verso acque migliori dopo le polemiche causate dalle rivelazioni di Snowden.
Allo stesso modo l'ambasciatore Massolo, chiamato per farci dimenticare il caso Abu Omar e qualche altra marachella, ha avuto decisamente successo nel ricostruire il rapporto dell'intelligence con un pubblico scelto e disposto all'ascolto.
Ha altresì mantenuto ottimi rapporti con la vecchia guardia dei servizi e con i governi che si sono succeduti in questo periodo carico di tensioni.
Però la sua reggenza in un Paese come il nostro, è particolarmente esposta agli eventi e le chiacchiere di Frigerio sono un esempio lampante .
Per forza di cose inoltre, il suo approccio in alcune vicende è stato particolarmente soft .
Si ha l'impressione che spesso e volentieri i servizi arrivino in ritardo o distratti, quando ci sono.
Sarebbe ora forse, di affiancargli in sottofondo un supporto un pò più solido e determinato.
I servizi proprio servizi, quelli vecchio stampo.
Che poi sono quelli che alla fine vuole la gente.
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