domenica 6 ottobre 2013
Jeddah drive
Ennesimo strappo alle regole Saudite.
Nel pomeriggio questa signora se n'è andata in giro per Jeddah al volante.
Io non avrei rischiato.
Già non è il massimo della vita dover aver a che fare con un poliziotto a causa di un'infrazione.
Vedersela con un poliziotto Arabo, è peggio ancora.
Se i nostri sono poco Oxfordiani, quelli del Golfo hanno i loro momenti Neandarthal.
Non sono molto simpatetica con le donne Saudite, perchè guidare non è proprio la mia passione.
Amo la formula1 però, guardarla solo ovviamente.
Presi la patente a forza e non la uso granchè.
Quando andai in Oman, nemmeno presi quella internazionale per convertirla.
Con i prezzi della benzina e la manodopera Indiana a basso costo, assieme a delle amiche, trovammo un compromesso per andare in ufficio.
La libertà è soggettiva.
E' data da quello che non si ha e si vorrebbe avere.
Qua non ho il mare bello, le moschee, gli Indiani, la moralità, la gente educata, l'abaya, il bukhoor, i datteri.
Paradossalmente mi sento meno libera nel mio Paese, che non nelle terre Arabe.
Rimpiango persino i filtri a Internet.
Mi manca tanto l'Oman, la libertà di mangiare con le mani, di non andare in giro a mezze maniche, e tante altre cose.
Mi manca il mio mondo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento