Roma, 17 ott.- (Adnkronos) -
"Mr Scaroni is knocking on the wrong door". Scaroni sta bussando alla porta sbagliata. Così il portavoce di Gazprom Sergey Kupriyanov risponde alla lettera dell'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, riguardante la sua richiesta al Ceo di Gazprom, Alexey Miller, di intercedere presso le autorità russe per la liberazione degli attivisti di Greenpeace detenuti in Russia.
Immagino che Scaroni, a fronte delle pressioni politica e mediatica dei bamboccioni di sinistra, non si sia potuto tirare indietro e abbia dovuto fare questa sceneggiata inutile.
Innanzitutto lui era la persona meno azzeccata per questa mossa pubblica, perchè è inviso ai vertici di Gazprom, che al momento del rinnovo della carica, fecero grosse pressioni affinchè egli non venisse rieletto.
Addirittura si parlò di Alexander Medvedev, presidente del dipartimento export, che voleva la sua testa, perchè Scaroni è conosciuto come uno che ama fare il doppio gioco.
Abbiamo fatto la solita figura degli Italiani che vogliono bypassare le norme altrui.
La Russia è un Paese sovrano, con leggi proprie, che Greenpeace e l'accozzaglia di colossi che gli stanno dietro, conoscono benissimo.
Se proprio la si voleva risolvere in maniera poco ortodossa,bisognava passare attraverso Silvio, al solito.
Ma non credo la cosa sarebbe andata in porto.
La storiella che Gazprom è la cassaforte di Putin, che a sua volta controlla anche il sistema giudiziario, è una balla costruita ad arte per i creduloni.
E' stato un gesto grave, quello di Scaroni.
Perchè legittima anche certi movimenti eversivi che agiscono nel nostro Paese, quelli che si riempiono la bocca di frasi inneggianti alla "resistenza civile".
Legittima l'illegalità.
A questo punto viene da chiedersi, a che pro, spendere tanti soldi pubblici per la sicurezza di Eni, quando chi la governa sta al fianco di chi infrange le leggi.
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