venerdì 14 giugno 2013

Raramente

Raramente, fanno sapere dalla questura di Brescia, frequentava le comunità islamiche locali: è questa una delle ragioni che avrebbe convinto a considerare il ragazzo come pericoloso.
Per questo durante le indagini è sempre stato monitorato da personale specializzato 24 ore su 24.“
 bresciatoday

L’ultimo mese, in questura, «è stato di grande fibrillazione e preoccupazione per questa vicenda» con la decisione di intervenire perché «vedevamo avvenire altrove fatti che venivano paventati come concreti qui», ha detto il questore di Brescia, Luigi De Matteo, mentre il procuratore aggiunto Fabio Salamone ha aggiunto che il rischio che El Abboubi entrasse in azione era «concreto»
Dovrà anche spiegare la sua ammirazione, ribadita più volte, per il connazionale Mohamed Jarmoune, condannato dal tribunale di Brescia un mese fa a cinque anni e quattro mesi per reati collegati al terrorismo. lastampa





Non frequenti le moschee, che qui in Italia sono ritenute ricettacolo di terroristi, ma vai in Questura per richiedere un'autorizzazione per una manifestazione ufficiale, e diventi automaticamente un sospetto.

Ho fatto un giro su Facebook, che poi è la piattaforma internet sulla quale il ragazzo era veramente attivo pubblicamente, al contrario del blog dove non aveva postato nulla di significativo, cosa che sostengono gli inquirenti, e ovviamente tra gli amici regna lo sconcerto.
C'è chi non crede alla storia e chi pensa che guardare film di guerra non possa essere motivo per essere sbattuti in galera.
E' un po' la convinzione di un certo tipo di Musulmani che pensa che gli attentati di Boston, Londra e Madrid, non siano altro che un grosso disegno contro i Musulmani stessi, messo in atto da Ebrei e Americani.

Quello che non capisco comunque, e le parole del Questore, che sarà anche un grande esperto di psicologia applicata e di polizia stradale, ma non so quanto capisca di Islam, non aiutano, è cosa questo ragazzino abbia fatto.
Ha certamente una visione dell'Islam molto dura, e uno dei suoi contatti su Facebook mi ha detto che stava cercando di farlo ragionare al riguardo, pero' tra il dire e il fare, c'è una bella differenza.

Leggevo ieri, qualche passaggio della sentenza Stormfront, che è praticamente tutta un processo alle intenzioni.
Se il nostro orientamento giuridico è quello, a me sta anche bene.
Quello che pero' vorrei, è che chi analizza e valuta le mie intenzioni, sappia come fare e di che cosa si stia parlando.
Devo andare a cena con Sgalla per capire.



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