martedì 18 giugno 2013

Passere sleccate





La ragione per la quale credo se la sia presa così tanto, oltre al voler prendere le distanze dallo stereotipo di educanda che assieme alla sorella, si porta dietro da decenni, è che per un cantante oggi, essere associato alla comunità lgbt, è espressione di poca qualità.
I rappresentanti lgbt scelgono le loro icone in campo musicale e i loro rappresentanti politici, per avere quel minimo di potere negoziale, che gli consenta di rendere legittimi i propri diritti.
In un Paese come l’Italia, è l’unica maniera per sopravvivere.
Poi dal punto di vista dei contenuti, convincerci che il loro modo di intendere la sessualità e l’affettività, sia accettabile, è ben altro.
Le Madonna e le lady Gagà, saranno ricordate forse, per aver sostenuto certe battaglie, il che ha consentito loro di vendere tanti dischi .
La lobby lgbt, appunto per quello è lobby, le ha fatte mangiare.
Negli anni sessanta Mick Jagger e David Bowie, che entreranno di diritto nell’olimpo degli dei della musica, usarono un trucco simile.
Si è favoleggiato a lungo sulla loro bisessualità, ma quello era un semplice pretesto per innalzare il livello d’attenzione.
Avrebbero venduto dischi comunque.
Oggi che Bowie si traveste da Cristo nei video, vende molto meno, ma è anche finito il tempo forse, dei dischi memorabili.
Una canzone della madonna, ti esce una volta nella vita.

A margine delle polemiche sulla nuova legge in Russia, si chiedeva Marina Litvinovich, che per un paio d’anni ha fatto parte dello staff presidenziale di Putin, e poi è passata all’opposizione, se la poligamia praticata ed enfatizzata in Cecenia, non sia anch’essa espressione di una sessualità poco naturale.
Forse ad alcuni potrà sembrare un concetto strano, ma la cultura del maschio predatore incombe da secoli e a prescindere dalla religione.
Cio’ che l’Islam sancisce con il legame matrimoniale, per molti è pratica ormai acclarata e del tutto naturale.
E i Musulmani non fanno volantinaggio sulla questione.
Quando gli si chiedono spiegazioni, sulla norma che regola la poligamia, loro la illustrano.
Quello su cui secondo me dovrebbero meditare da quelle parti, è che con quella legge, si è stigmatizzato l’attivismo degli lgbt, come mera attività propagandistica.
Appaiono come dei porta a porta alla ricerca di bambini da catecumenizzare sulle meraviglie dell'amore fai da te.
Pensare che una legge li censuri, perché riconosce che il loro ideale di vita sia la sola promozione di un’affettività fuori dai canoni, non deve essere proprio gratificante .

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