sabato 25 maggio 2013

Ricatti

“Vogliamo far sapere a tutto il mondo esterno”, scrivono i detenuti (tra le trecento firme quelle di carcerati sardi, della Penisola e stranieri in una battaglia comune), “la realtà della tortura istituzionale dell’apparato della giustizia che tutti i detenuti stanno subendo”. Una denuncia contro “il regime di tortura del 41 bis” da cui si può uscire solo “diventando collaboratore di giustizia con la logica del ricatto”
unionesarda

Il problema non è come sta Provenzano in carcere, ma come vivono ogni giorno decine di migliaia di carcerati in Italia




Non si puo' che concordare con il giornalista Bolognese .
Ci rendiamo conto di che scandalo è il 41bis, solo quando lo soffre un boss mafioso, e Buoncammino è salito agli onori della cronaca, per aver ospitato il presidente del Cagliari .
Eppure le condanne della corte Europea al nostro sistema carcerario, sono abbastanza frequenti, e le battaglie radicali hanno fatto storia .

Il problema vero forse, è che parlare di 41 bis come tortura, significa anche parlare di come certi magistrati esercitano il loro potere in Italia, di come certa polizia convince il delinquente di turno a confessare o a collaborare .
Si tratta di smantellare dei veri e propri potentati .
Non sarebbe compito del giornalista ?

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