Genova, 3 gen. - (Adnkronos) - Credeva fosse una rapina, poi un sequestro lampo, e' rimasto incatenato in una cantina per due settimane Andrea Calevo, il giovane imprenditore di Lerici sequestrato il 16 dicembre nella sua villa e liberato da carabinieri e polizia il 31 dicembre. Lo ha raccontato lo stesso Andrea a Uno Mattina. ''All'inizio - ha detto - sembrava la tipica rapina. Mi hanno sorpreso nel viale di casa mentre uscivo dall'auto, poi sono entrati in casa, hanno legato anche mia madre, hanno fatto la tipica rapina che si fa in casa e dopodiche' mi hanno detto 'tua mamma resta qua, tu vieni con noi e ti liberiamo tra qualche chilometro.. Dopo dieci minuti mi sono ritrovato in una stanza. Credevo in un sequestro lampo''.
Senza contare la successiva visita a Chiusolo, ho letto commenti feroci stamattina sul web, in relazione a quest'intervista un pò edulcorata e anche beota del giovane imprenditore .
Quindi è arrivato il momento di dire quello che penso veramente, cosa che avevo evitato finora, per rispetto a una buona fetta di quelli che mi leggono .
Io non credo che come molti sospettano, l'intera operazione sia stata solo una grande bufala mediatica, creata per risollevare l'immagine della polizia di Stato, sia in campo nazionale che internazionale .
L'impatto è stato leggermente esagerato, ma sicuramente il rapimento era cosa vera .
E non credo nemmeno nelle sinergie, tra gli alti ranghi ovviamente .
La paternità condivisa con l'Arma e l'enorme mole di dettagli rivelati in conferenza stampa, dai capi di SCO e DAC, mi avevano insospettito .
Penso che alla polizia sia stato lasciato il grosso del merito, ingigantito, perchè ne ha bisogno .
Il Ros, nonostante gli svarioni Ganzer e Mori, e con la presidentessa della commissione anti-mafia Europea, che un giorno si e uno no, da' del delinquente al suo comandante, non ha bisogno di aiutini .
I carabinieri sono sobri sia quando vincono, che quando perdono .
Per cui non hanno bisogno di grossi spot .
E poi diciamocelo : anche se qualcosa era andato storto, a giudicare dall'appello disperato della sorella del rapito, sulla carta, si trattava di un caso da manuale .
Niente richieste di riscatto, questione locale con sapore famigliare .
Un altro imprenditore, coadiuvato da manovalanza straniera, è stata la ciliegina sulla torta .
Esula dalle mie competenze, giudicare il livello di preparazione delle nostra polizia, ma di mediaticità e umore della gente, me ne intendo parecchio .
Credo che quel video, passato a sfinimento su tutte le televisioni e i siti web, con poliziotti e carabinieri che si danno il cinque dopo un'irruzione in una casa ormai vuota, e l'ostaggio che pare un bimbo che si sveglia la mattina di Natale per scartare i regali, sia stata piu' un'umiliazione, voluta da qualcuno in alto, che una celebrazione dovuta .
La mia soluzione al solito, per questo apparente periodo di crisi, è la ristrutturazione completa dei vertici .
Però io sono solo una lettrice di gialli, e certe cose non le capisco, quindi spesso sbaglio .
Per considerazioni di carattere prettamente tecnico, consiglio il sempre ottimo Michele Rinelli .
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