Questa è probabilmente una delle cose in cui li abbiamo battuti .
I nostri imam e mufti hanno invaso la rete con siti , account Twitter, Facebook e Youtube, in Inglese ed Arabo, da un bel po' di tempo ormai .
E' un contributo importante soprattutto per noi Musulmani sparsi per il mondo, per sentirci meno soli .
Internet ci serve molto per studiare i principi della religione e la sua applicabilita' nelle zone in cui ci troviamo .
I rappresentanti dell'Islam non hanno la stessa valenza di un Papa .
Non hanno qualita' divine, quindi non perdonano i peccati e non sono ritenuti infallibili .
Un leader religioso per noi, guida la preghiera o insegna la religione, nulla di piu', che è comunque tanto .
E quindi non hanno avuto bisogno di una conferenza stampa per annunciare con dieci giorni di anticipo, il loro ingresso in rete .
Quello che mi stupisce pero', è che non hanno avuto nemmeno la stessa quantita' di insulti e battutacce, che sta avendo l'account del Papa, in Italia .
Eppure ci sono personaggi del calibro di Muhammad al Arefe, sceicco Saudita controverso per le sue posizioni salafite, o Salman al-oadha, che ha trascorso cinque anni in carcere in Arabia Saudita per aver appoggiato per un certo periodo le tesi oltranziste di Bin Laden , gente insomma che e' il bersaglio preferito di Memri e Robert Spencer, i circuiti anti-Islamici per eccellenza .
Quando non si riesce ad ottenere almeno rispetto dall'avversario ideologico, vuol dire che non si è seminato tanto bene .

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