sabato 14 luglio 2012

Pupe e contrabbandieri

Immagino che il pubblico ministero Amato fosse in spiaggia a celebrare con secchiello e paletta non tanto le condanne al clan Lo Russo, quanto l’attestata credibilita’ del suo pupillo .
Il quale si e’ ovviamente beccato uno sconto di pena come notificato dall’avvocato alla presidente Romano, sempre per quella storia che uno diventa collaborante per dare una svolta alla propria vita, e non per tornaconto personale .

L’ultima udienza della stagione ha ricalcato in pieno quella in cui ha testimoniato il dirigente della banca d’Italia, un altro pupillo delle procure di mezza Italia .
Diceva tempo fa uno degli uomini della mobile di Pisani, tra l’altro uno di quelli corretti ed equilibrati, che non si lancia in sciocchi anatemi, ma che usa il cervello, che non lo stupisce tanto l’ignoranza di noi non addetti ai lavori quando analizziamo questo processo , visto che piu’ di tanto non possiamo capire, quanto il fatto che la procura che lavora al loro fianco giorno e notte, reputi certi accadimenti come crimini .
Io pero’ alzerei il tiro .
Non vorrei dare uno shock alla rappresentante della pubblica accusa che fa la finta tonta sulle domande del contro-esame della difesa, pero’ ci sono cose che anche un normale cittadino sa .
Basta andare in banca un giorno che hanno fatto una nuova legge anti-riciclaggio , quando l’impiegato ti piazza sotto il naso dieci fogli da firmare e tu prima di fare l’autografo, gli chiedi di che roba si tratta e ascolti in silenzio facendo finta di capire .
Ti chiarira’ un paio di cosette e alla fine ti dira’ pure che sono misure inutili .

C’e’ un limite (anni fa era 20000 Euro) superato il quale, con operazioni sia in entrata che in uscita, scatta un’allerta elettronica che viene rilevata dal funzionario, il quale, conoscendo lo storico del cliente, se ritiene che il movimento sia sospetto, lo segnala all’organo di controllo (sempre bancario, non giudiziario) .
Cio’ significa, che se anche io non vendo titoli in quantita’ significativa o riscatto ingenti assicurazioni, ma prelevo o sposto in Italia o all’estero , somme tali da generare l’allarme, scatta un controllo da parte della banca . Spesso lo stesso funzionario che gestisce il portafoglio, chiama il cliente per chiedere spiegazioni .
I movimenti contestuali di cui ha parlato il responsabile, non significano un piffero, perche’ come ha spiegato la difesa, sono stati riscattati centinaia di migliaia di euro, a fronte di prelevamenti che erano gia’ coperti sul conto .
Quindi se come mi pare di capire, la pubblica accusa non incrocia questi movimenti con bilanci strani e falsati, io non vedo l’utilita’ di queste giornate dibattimentali che costano denaro al contribuente .

Il che mi porta al punto finalmente : quando spunto’ fuori il nome di Vallone mi andai a controllare le sue credenziali, sempre per quella storia che i non addetti ai lavori non capiscono una cippa quindi non si fidano . E mi risulta che sia un signor poliziotto, presumo anche i suoi uomini, che ha sempre investigato bene, anche su casi di colleghi che si erano dati al malaffare .
Per cui non mi spiego le tante lacune di questa inchiesta , se non con il fatto che non sia stato lasciato libero di condurre indagini come voleva .

Che tenere 8 milioni di euro nel muro sia odor di crimine, questo non lo mette in dubbio nessuno, pero’ mi si devono portare riscontri solidi e completi .
Il semplice monitoraggio di flussi di denaro, sono mezze prove .
Al giro di boa di questo processo, e' stato accertato meno di quello che sembra .
Che i Potenza svolgessero attivita’ di usura, lo si e’ detto anche in altre inchieste, e coadiuvati dal solito stuolo di pentiti, i fratelli Giuliano in testa .
Qui c’era in piu’ la testimonianza degli usurati, e bene ha fatto Potenza a non menzionarla l’usura, perche’ la sofferenza che e’ stata causata a quelle persone, non puo’ essere sanata .
Manca ancora il riscontro intero sui legami tra gli Iorio e la camorra .
Vediamo se salta fuori con le intercettazioni o con le indagini in Svizzera .

Sui tradimenti del Pisani , come si fa ad imputargli le catture selettive ?
Voi eravate con lui . I dirigenti della Questura e gli uomini della mobile altrettanto .
Siete tutti ancora a piede libero, sara’ mica Mandrake che ha fatto tutto da solo .
Io se una colpa gli si puo’ attribuire, e lo prenderei a calci personalmente per questo, e’ di aver concesso troppo ai suoi uomini .
Proprio lui che sembra un tipetto tanto freddo e calcolatore, si e’ prestato ad intercedere per Bruno Potenza sulla questione dei fuochi, credo per fare un favore a Lisena, e lo stesso forse e’ accaduto per il passaporto del padre .
Se sono vere le storie raccontate da Lo Russo, Lisena, con tutta la comprensione umana che si puo’ provare per lui, ha un po’ esagerato .
Pisani avrebbe dovuto chiamarlo da parte e spiegargli che uno sbirro certe amicizie non se le deve concedere, certi traffici non li deve fare senno’ lo si prende e lo si sbatte in qualche commissariato di periferia .
Adesso ovviamente e’ troppo tardi per difendersi in maniera credibile e il Pisani deve pagarne le conseguenze .
Ma se ci sono, certe responsabilita’, e’ meglio che le tiri fuori lui per primo, senno’ ho paura che lo faccia la procura, come al solito a pene di segugio .
Riguardo all'incidenza che la decapitazione dei vertici della polizia possa avere in questo processo, credo sia nulla .
Se Pisani ha avuto bisogno di particolari protezioni, queste sono ancora la', perche' parliamo di livelli alti .
Il problema e' che la magistratura sta dimostrando di voler fortemente osteggiare la polizia e sta giocando al rialzo .
Se De Gennaro non tira fuori qualcosa dal cilindro, ci rimetteranno un po' tutti .

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