mercoledì 11 luglio 2012
Paralleli
Facci
Qualche anno fa, quando mio zio ando' in pensione da procuratore generale, lo chiamai per fargli gli auguri e lui nella sua semplicita', mi disse : "ho fatto quel che ho potuto, se ho fatto bene non lo so, ma ho cercato sempre di fare del mio meglio".
Lo fece, aggiungo io, con grande dedizione, anche quando qualcuno tento' di mettergli i bastoni tra le ruote, e mai tradi' la sua fedelta' agli organi che rappresentava .
Ecco questo e' l'uomo delle istituzioni, per chi non lo avesse capito dalla nota di De Gennaro .
Mio zio magari non si e' trovato a combattere con la mafia, ma ha dovuto contrastare la criminalita' in Abruzzo e Molise, e non e' facile, anche se i giornali non ne parlano .
Il procuratore Ingroia ha il diritto di usare qualsiasi mezzo gli permetta di raggiungere l'obiettivo, ma credo che la sovraesposizione mediatica, danneggi soprattutto quelli che non hanno la fortuna, come lui, di essere cosi' amati e conosciuti, e magari sopravvalutati, giudici, magistrati e poliziotti .
Se lui pensa di non avere abbastanza mezzi per condurre le sue battaglie, allora deve candidarsi o farsi dare un ufficio al Ministero, come fece Falcone .
Darebbe prova di serieta' . I nuovi martiri non servono a granche' .
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