Scuse

(ANSA) - ROMA, 17 GIU - Approda in Cassazione, giovedi' prossimo, la vicenda dello studente ferrarese Federico Aldrovandi morto durante un intervento della polizia, per le percosse subite. Si discute il ricorso dei quattro agenti condannati a tre anni e sei mesi (tre anni condonati). I genitori, dopo un accordo con il Viminale e le scuse del capo della polizia, Antonio Manganelli, non si sono costituiti parte civile. Federico aveva diciotto anni.



Scorsa settimana, mentre esaminavo il caso Manca, e leggevo della sentenza assolutoria per il medico che si era occupato di un bambino poi morto, qui a Pescara, e delle proteste in aula dei genitori, che hanno mediaticamente messo alla gogna in maniera pesante lo staff dell'ospedale in questi mesi, pensavo a cosa volessi se accadesse a me .
Cioe' se morissi per mano di qualcuno e la sentenza non fosse chiara, o se il magistrato e gli investigatori avessero piu' o meno palesemente commesso un errore .
Beh io vorrei che la mia famiglia lasciasse perdere, nel senso che rispettasse le indagini, la sentenza e le persone che ci hanno lavorato .
I governi passano, le istituzioni restano, disse una volta il prefetto De Gennaro .
Ed e' questa continuita' che mi fa credere in loro nonostante tutto, che me le fa sentire come l'unica cosa che mi lega ancora a questo Paese .
In un posto in cui ti considerano un ufo per il solo fatto di aver scelto una religione diversa e di non andare appresso a statue e reliquie, almeno le istituzioni ti considerano ancora un essere umano .
I poliziotti e i carabinieri sono gentili oggi che sono Musulmana, cosi' come lo erano ieri quando ero Cattolica .
Anzi forse oggi lo sono di piu' .
E' anche il rispetto che io sento di dover tributare loro, nonostante i sospetti e le critiche che spesso avanzo, che mi fa tenere aperto questo blog .

E d'altra parte pero', non sono nemmeno persona da mezze misure .
Spesso, sbagliando, mi incaponisco sulle cose .
Cosi' non vorrei si desistesse da una battaglia, per delle scuse fatte .
Le scuse sono dovute e devono essere accettate, ma devono costituire un principio morale, non la parte di un accordo .