giovedì 7 giugno 2012

Il foto-modello Caserta approda a Reggio


Lascia Caserta il questore che catturò
i boss casalesi
: va a Reggio Calabria

Lascia Guido Longo. All'inizio della prossima settimana arriverà il successore Giuseppe Gualtieri

Guido Longo Guido Longo
CASERTA - «Lascio Caserta sapendo di aver portato a termine con i miei uomini decisive operazioni contro la camorra e di aver portato dalla parte della Stato una buona fetta dell'opinione pubblica. Essere riconosciuto per strada dagli studenti è un'altra delle soddisfazioni personali ottenute durante la mia permanenza in questa provincia».
corriere


A Reggio sta gente del calibro di Angelosanto e Prestipino, quindi certe menate e' consigliabile calibrarle meglio .

Nel caso ci fossero dubbi che la sparata nel giorno della festa della polizia fosse casuale, quest'altra conferma che non era cosi' .
La delegittimazione del modello Questura Napoli, che al momento ci sta tutta, passa anche per dichiarazioni del genere, e a questo punto non mi stupirei se ci fosse una regia da Roma .

Prossima settimana dovrebbero approdare in aula capo e vice-capo, ma non mi aspetto grandi colpi di scena .
Visto come gira il processo, possiamo intuire che i dirigenti e i poliziotti locali, hanno un certo raggio d'azione, seppur limitato, che non necessariamente passa per il controllo degli uffici di Roma .

Quindi Manganelli confermera' quanto detto a verbale, che cioe' quando era Questore di Napoli gli giunse voce che Lo Russo era confidente di Pisani (a quanto pare non ci sono obblighi di comunicazione) e che il nome Potenza non gli dice niente, e Cirillo ci raccontera' delle scorpacciate al Regina Margherita felsineo (peccato non averlo incontrato) e delle sue passeggiate in riva al mare con il Pisani, e che il doppio avvistamento di Salvatore Lo Russo non gli suscito' particolari curiosita' .

Il vizio di fondo di questo processo, non sta tanto nel dislivello accusa-difesa o nelle schermaglie procura-Questura, che sono comunque una realta' .
Andando a leggersi per bene la richiesta di rinvio a giudizio dell'allora procuratore capo e il resoconto dell'interrogatorio del Pisani assieme all'ordinanza di rinvio a giudizio, non si puo' fare a meno di notare, da un lato la pochezza dell'impianto accusatorio, che si affida ad interviste concesse dall'ex capo della mobile, e dall'altra, l'atteggiamento insofferente da parte del gip, nei confronti dell'accusato, il che denota mancanza di lucidita' ed equilibrio .
E in questo quadro, la Questura non e' esente da colpe .

Stando cosi' le cose, oggi ci ritroviamo a duellare su pizze e cialde di caffe' .

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