L'Europa, ancor piu' dei nostri amici Americani, deve dar forma al suo nuovo schema di intervento nel Mediterraneo .
Esso deve essere basato sullo scenario che e' chiaramente emerso dalla rivoluzione :
un Mediterraneo nuovo ha bisogno di un nuovo paradigma di governo, basato su una visione comune e sforzi combinati .
Le idee e la pratica della democrazia, ben si integrano con l'Islam moderato .
Il loro progresso dipendera' principalmente dalla nostra efficacia, dall'efficacia dell'Europa .
E' compito primario dell'Europa, il non far ricadere la primavera Araba in un freddo inverno .
Abbiamo bisogno ora, non piu' tardi, di costruire una casa "Euro-Mediterranea", e di creare un impianto solido per la pace e la sicurezza in una regione, che si sta trasformando velocemente da una zona di "influenza", ad una quasi domestica .
Negli anni a venire, la sicurezza delle persone che vivono a Roma, Berlino, Londra, dipendera' anche dalla nostra capacita' di consolidare la democrazia, il dialogo e la cooperazione in quest'area .
...un piu' forte e diretto coinvolgimento della Turchia, e' anche di fondamentale importanza .
Uno dei pilastri della casa Euro-Mediterranea e' il possibile ingresso della Turchia nell'Unione Europea .
Ankara e' solidamente ancorata all'Occidente e sta lavorando attivamente con noi su una comune agenda .
In qualita' di Paese Europeo, Asiatico e Mediterraneo allo stesso tempo, l'influenza della Turchia nel mondo Islamico, puo' aiutare la primavera Araba ad evolvere verso un rinascimento democratico .
La collocazione naturale della Turchia e' l'Europa , allo stesso modo in cui il posto naturale per l'Europa e' il Mediterraneo . Tradotto da Huffingtonpost
Credo che ormai la Turchia abbia ben capito che non gli concederemo l'ingresso nell'Unione Europea, nemmeno se lo chiede in ginocchio .
Per anni l'abbiamo illusa, prendendola in giro e trattandola come una pezza da piedi, tanto che Erdogan spesso si prende le sue rivincite, come quando ha chiuso le porte a Nabucco, progetto che avrebbe dovuto arginare lo strapotere Russo in materia di approvvigionamento energetico, e ha favorito Gazprom .
L'articolo e' infarcito, seppur mascherato da abili esercizi diplomatici, di quel neo-colonialismo moderno, che ci porta a guardare i Paesi del Mediterraneo come fossero nostri servitori .
Dopo aver sbagliato a supportare questo o quel ribelle, dopo esserci ridistribuiti i quattrini che erano di Gaddafi, o meglio dopo averli girati all'America come fedeli vassalli, adesso scopriamo che la primavera Araba sulla quale abbiamo puntato, e' quella sbagliata .
Al governo dei Paesi del Maghreb, c'e' un manipolo di Salafisti, affiancato da vari gruppi estremisti, che stanno riportando le loro popolazioni all'era di Idris, ovvero nell'oscurita' .
Ora siccome ci siamo sempre detti convinti che tutto cio' era volonta' della gente, che quelli che dicono che dietro le Twitter revolutions ci sono CIA e MI6, sono un branco di disperati anti-Americanisti, dobbiamo prendere atto del fatto che questi sono i governi che quella gente vuole, e dobbiamo lasciarglieli .
E' inutile continuare a interferire con aiuti economici e sistemi di difesa integrata .
Dobbiamo smettere di trattare gli altri come fossero terzo mondo .
Dobbiamo imparare a rispettarli .
E rivolgersi a Erdogan e' pressoche' inutile .
Ci ha gia' provato in Egitto durante una fase critica .
Gli hanno risposto picche, di lasciarli in pace .
Erdogan non riesce a mediare piu', neppure sulla Palestina .
Smettiamola anche di prendere in giro la Turchia con la storia dell'ingresso in Europa, che tanto questa Europa e' fallita .
Credo che alla Turchia possa importare di meno, di farne parte .
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