Testimonia ai sensi del 197bis e non 210
Aveva un ruolo di capo sia nella fratellanza napoletana che nella nuova famiglia, organizzazioni nate per contrastare Cutolo, ma il suo potere era minore rispetto ai fratelli Luigi e Raffaele .
Nel periodo in cui e' stato coinvolto nella gestione del contrabbando (anni '80 fino al '98, anno del suo arresto), ha avuto modo di conoscere tutte le famiglie e i capi .
Si occupa piu' di lotto clandestino, bische, estorsioni ad alto livello, in quanto Luigi prima e Raffaele dopo, gestivano quel tipo di affari .
Erano in contatto con i Potenza, soprattutto Mario che andava a Forcella ogni due mesi per la spartizione dei guadagni, mentre Bruno era attivo a Santa Lucia .
Ha conosciuto tutta la famiglia Lo Russo e di Salvatore sa, che negli ultimi tempi era maggiormente dedito ad attivita' camorristiche , mentre inizialmente era piu' attivo nel calcio scommesse ad alto livello .
Sa di incontri a casa loro a Forcella, ma non era presente in quanto faceva tutto Luigi .
L'avvocato Ragozzini chiede conferma sui soggetti che conosceva a Santa Lucia .
Risponde che sapeva di Bruno Potenza ma non lo frequentava molto .
Lo descrive sommariamente, come basso e grassottello .
Riferisce all'avvocato De Gregorio, sui problemi che c'erano tra i Potenza e i Giuliano, che portarono nel '96-'97, all'incendio della casa di Mario Potenza, organizzata da Raffaele, che ottenne come risultato la dazione di una cifra pari a un miliardo, di cui il fratello gli fece dono di 50 milioni .
Sa che due ragazzi rimasti imprigionati nell'ascensore durante l'incendio furono arrestati, ma il fatto che siano stati rilasciati in un paio di giorni, gli fa intuire che non fu fatta denuncia contro di loro .
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