mercoledì 18 aprile 2012

Esame testi Avagliano - Scala

Pasquale Avagliano nato il 14 Dicembre 1964 a Napoli 

Accetta di rispondere come imputato di procedimento connesso .
Assieme ai Giuliano, di cui stretto associato, ha partecipato a varie attivita' criminose, tra cui narcotraffico, omicidi, contrabbando .
E' stato arrestato a Timisoara il 4 Aprile 2001 ed e' diventato collaboratore a partire dal Settembre dello stesso anno .
Era dedito piu' ad attivita' malavitose in generale, poco al contrabbando ma conosce bene l'ambiente, che era praticato dal padre . Da bambino dormiva sulle casse di sigarette .
Ricorda le rotte, negli anni '80-'90, tra la Campania, la Puglia e il Montenegro e conosce tutte le famiglie coinvolte tra cui Potenza, Armento, Egizzo, Tammaro, Mazzarella . Conosce le loro zone di influenza a Napoli .
Conosce Mario Potenza detto 'o chiacchiarone, e gli altri della famiglia, Bruno, Giuseppe, Salvatore .
Illustra come, negli anni '80, la camorra non fosse completamente inserita nell'ambiente del contrabbando, ma si limitava a prendere quote di pagamento per la protezione offerta .
Successivamente, con l'allargamento delle rotte verso il Montenegro, percorso iniziato da Costantino Sarno, poi ucciso da quelli di Secondigliano per appropriarsi del traffico, le famiglie presero parte attiva al contrabbando, con i Giuliano che videro scendere la loro influenza .
L'alleanza di Secondigliano, imponeva una tangente di diecimila lire, ogni mese per ogni cassa di sigarette .

L'avvocato Ragozzini chiede di verificare se Avagliano e Luigi Giuliano, abbiano reso testimonianza dallo stesso sito e se si siano incontrati .
Il cancelliere conferma la circostanza, ma garantisce che i due siano entrati da ingressi diversi, in tempi diversi e che quindi non si siano incontrati .

Avagliano dice di non sapere perche' Mario Potenza venisse chiamato 'o chiacchiarone .
Suppone sia, perche' parlava troppo .
I Giuliano usufruivano degli utili senza investire denaro, in cambio della loro protezione, quindi quando avevano bisogno di un prestito, questo gli veniva concesso per quieto vivere .
E' a conoscenza dell'incendio appiccato in casa di Mario Potenza da Raffaele Giuliano, ma non gli risulta sia stata pagata alcuna cifra come conseguenza .

Raffaele Scala nato a Napoli il 3 Settembre 1953

Risponde in qualita' di imputato di procedimento connesso .
Ha fatto parte del clan Scala-Di Biasi che controllava i quartieri Spagnoli principalmente, ed era alleato con i Misso, i Mazzarella e i Sarno .
Gli sono stati addebitati 30 anni di carcere dopo la condanna per l'omicidio De Rosa .
E' stato arrestato l'8 Maggio del 1982 , e' uscito per un permesso nel '94-'95 .
E' tornato in carcere nel '96, dopo un periodo di latitanza e di scarcerazione .
Descrive le zone e le rotte del contrabbando, da Santa Lucia a San Giovanni, e le famiglie che le gestivano negli anni '80-'90, i Potenza in particolare  .
Ricorda che 'o chiacchiarone era quello che usava le strisce sulle barche, come segnale per la finanza .
Prima di essere ri-arrestato, chiede prestito a Mario Potenza di duecento milioni, per riorganizzare il clan .
Dopo l'arresto non sa se quei soldi gli siano stati concessi . Sapeva che c'erano interessi da pagare .
L'avvocato De Gregorio gli contesta un verbale del 2008, in cui affermava che quei soldi erano per la sua latitanza .
Scala spiega che la latitanza e' inclusa nelle attivita' di mantenimento di un clan, quindi non vi e' alcuna contraddizione con la testimonianza odierna .
Spiega anche che le richieste di denaro negate, potevano essere punite con spedizioni o omicidi .
Incontro' Peppe Zegna solo prima del '96, non dopo la scarcerazione .





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