«Non è questione di stabilire se ridirei o no quello che ho detto. Il punto è che mio padre è innocente, stop. Tutti piangevano per lui in chiesa mentre parlavo, altro che scandalo, altro che sconcerto. Qui tutti ci conosciamo, tutti sanno che lui è pulito»
don Vincenzo
Ieri Luigi Giuliano, nella sua deposizione, parlava di codici d'onore che regolano il comportamento delle famiglie di camorra, e che dovrebbero lasciar fuori dalla violenza donne e bambini, che poi pero' alla fine non vengono rispettati .
Quando sento tutti questi figli di boss difendere a spada tratta i padri, o per lo meno non accusarli, e sto dando per scontato che la condanna nello specifico sia stata giusta, non posso fare a meno di chiedermi, su cosa effettivamente siano basati questi codici e queste regole, che sono tramandati da padre in figlio .
E la risposta credo stia in un misto tribalismo ed egoismo, mascherato da finta religiosita' ed attaccamento ai valori .
Non c'e' dubbio, come rivelato da qualche figlio recentemente, che i padri insegnino loro il rispetto delle regole, pero' bisogna vedere a che sistema queste fanno capo .
Personalmente vedo in mio padre atteggiamenti che non riesco a condonare, pero' lascio perdere vista l'eta' .
Ma se dovessi schierarmi contro di lui, non esiterei a farlo .
A noi Musulmani viene detto nel Corano, che dobbiamo stare dalla parte della verita' e della giustizia, ad ogni costo, anche se cio' comportasse di prendere posizione contro le persone che ci sono piu' care .
Pero' abbiamo ben chiaro il concetto di legalita' e giustizia , che sono universali .
Ho l'impressione che cio' sfugga alle trote moderne .
Insisto nel dire che nessuno puo' imporre loro niente, ma nel loro atteggiamento e' chiaro il fallimento dello Stato e della religione .
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