lunedì 30 aprile 2012

il Grillo punciuto





Leggere e ascoltare, tra i vari pareri degli esponenti dell'antimafia certificata, quello di Cicchitto del PDL, e' una sensazione che non ha eguali .
Effettivamente come gli esperti di comunicazione hanno osservato, l'uscita di Grillo a Palermo, per uno che si bea di essere il sultano della rete che avvicina la gente, e che quindi dovrebbe conoscere alla perfezione la messaggistica, sia tradizionale che moderna, risulta un po' infelice .
Credo che intendesse dire che tra la mafia e la politica, alla fine non vi e' differenza alcuna, e che almeno la mafia la gente la vuole viva per sfruttarla al meglio .
Un refuso della sua natura di satiro, che e' stato interpretato come linguaggio mafioso .
Oggi se non ti adegui, ti dicono che parli il linguaggio mafioso .

E' da notare comunque, che nemmeno Facci, con il suo metodo scheletri negli armadi, e' riuscito a metterlo in difficolta' .
Ok e' tirchio, ha commesso sbagli di rilevanza penale e ha pagato, e con cio' ?
In realta' questi sono i rischi che Grillo corre quando non replica con un comunicato stampa o rifiuta il confronto televisivo .
Ma credo che lui sia pienamente consapevole di questo, nello stesso modo in cui sa anche che, adeguandosi al sistema che mette alla berlina, rischierebbe di essere cotto alla brace da Santoro e compagnia .
E pero' dopo le amministrative del fine settimana, dovra' decidere se proseguire su questa strada e quindi rimanere il giullare dell'anti-politica, o tentare una via di mezzo che gli permetta di arrivare a piu' ampi strati della popolazione, facendo un salto di qualta', senza entrare nelle stanze del potere per comprare diamanti .

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