sabato 24 marzo 2012

Dialoghi d'amore tra poliziotti di destra e di sinistra

"Vorrei che tu sapessi che sono un poliziotto di sinistra. Rappresento i lavoratori della Cgil"


"Sono un poliziotto anche io. Ma di destra. Anche io difendo i lavoratori della polizia. Sono il segretario del "Coisp" e sono cresciuto nel reparto Mobile di Padova. A Genova c'ero anch'io. Accompagnai il vicepresidente del Consiglio Fini nella sua visita alla sala Operativa"


"Quello che è successo è ingiustificabile"


"Un errore gravissimo"


"È vero che la memoria è importante. Ma cosa pensi dovremmo fare, Michael? Andare ogni sera a letto e ricordarci della Diaz ripetendo che non accadrà più, come fosse una preghierina? Andiamo... La polizia è cambiata. Sono undici anni che ci facciamo un culo come un secchio per cercare di far capire che la polizia italiana è un'altra cosa. Posso dirtelo e dirvelo? Il film è coraggioso, ma è anche un obbrobrio. Che senso ha ricordare così? Serve solo a ricacciarci tutti indietro al punto di partenza. A farci rimanere inchiodati al risentimento di quel giorno maledetto. A me interessa il presente. La riforma dell'articolo 18, l'Europa dei banchieri. Sono un poliziotto ma scendo in piazza anch'io, che credi".


"È vero, Franco. Ma ammetti che a Genova non andò così. Non dire che così il film non serve. Piuttosto, dimmi che in questo film manca la Politica. Mancano i politici che tu accompagnavi quei giorni a Genova e che non si capisce che diavolo ci facessero in un "teatro operativo già aperto"".


"Ancora con la Politica? Genova fu un gravissimo errore tecnico. Punto. Perché venne commissariata la legittima catena di comando. Ancora con questo mito di Fini in questura... Portò il saluto del governo. Non doveva?".


"Ancora sì con la politica. A Genova fummo strumento di un raffinatissimo disegno del governo di centro-destra che intendeva terrorizzare i moderati di questo Paese. Per convincerli che la piazza era un luogo senza ritorno. Un disegno riuscito. E infatti credo che la scena più illuminante del film sia la battuta che un negoziante della città rivolge a uno dei ragazzi del Social Forum quando tutto è finito: "Che avete combinato?", dice. Ecco. Qui è la chiave. La Polizia non dovrà mai più essere strumento di disegni politici. E questo film credo aiuti a ricordare che la democrazia ha bisogno di costante manutenzione".


"Non sono mai stato neutrale, credimi"


"Sono contento di averti conosciuto. Davvero. E per quello che può valere, mi dispiace per quello che ti è successo".
repubblica

Non e' che queste manfrine possano riasserenare gli animi, soprattutto in vista del giudizio finale di Giugno, ma i sindacalisti vivono di queste cose, quindi lasciamogliele fare .

Credo che la verita' non verra' mai fuori, ma si puo' tentare di coglierla nelle parole del questore Canterini, che cerca di portare acqua al suo mulino e a quello del suo reparto, ma conferma quanto a suo tempo affermato con violenza dal compianto Aldo Gianni .
Pur senza farne il nome, Canterini getta la croce su Gianni De Gennaro, reo di aver mandato gente piu' per fare uno show di forza, che per contenere un certo tipo di pericolo .
Anche i grandi sbagliano, senno' non sarebbero grandi .
Non e' che inviando gente pluri-decorata, che ha a che fare con il crimine da mane a sera, qualsiasi problema possa essere risolto .
Ogni dipartimento, deve avere le sue competenze, e cio' non accadde a Genova, il che ne determino' il fallimento .
Non credo ci sia bisogno di girarla in politica, per quanto De Gennaro sia un abile giocatore, capace di restare in  piedi con qualsiasi bandiera .
Era interesse del governo fare bella figura, quindi probabilmente chiesero di agire al meglio, il che non accadde purtroppo .

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