sabato 25 febbraio 2012

Il capo che verra'

Le polemiche di questi giorni sullo stipendio del capo della polizia, sono anche il sintomo di
una malattia che affligge il sistema Italiano e che riguarda la brama di potere .
A breve, il mandato del dott. Manganelli scadra’, e nelle stanze frequentate da quelli che contano, gia’ si combattono feroci battaglie .
Ne avevamo avuto qualche avvisaglia, nelle settimane scorse, quando abbiamo assistito al triste spettacolo di rimpalli di responsabilita’ sulle piste di sci cittadine, tra il sindaco di Roma Alemanno e il capo della protezione civile prefetto Gabrielli .
A detta di coloro che sono a conoscenza dei segreti di corridoio, quest’ultimo sarebbe un candidato molto gradito a certa sinistra .
Per contro la destra, nello specifico il PDL, vorrebbe alla guida del glorioso corpo di polizia, il prefetto Pecoraro, che negli ultimi anni ha goduto della fiducia della presidenza del consiglio e del ministro Maroni , ricoprendo prestigiosi incarichi all’interno del Ministero .
L’outsider o terzo incomodo, sarebbe Nicola Cavaliere, che ricordiamo per lo strenuo impegno in anni difficili di lotta alla criminalita’ e attualmente in carica presso i servizi segreti .
Nonostante l’indubbio valore di questi uomini, visto il momento, nessuna di queste candidature mi convince a pieno .
Cavaliere e Gabrielli hanno indubbiamente un curriculum di tutto rispetto sul campo, e Pecoraro non nasconde doti di diplomazia invidiabili .
Nessuno di questi pero’ da solo, incarna l’uomo adatto a garantire quella continuita’ necessaria alla stabilita’ sia della Polizia di Stato che del Paese, e quindi a non far dimenticare l’impronta lasciata dal dott. Manganelli, e al tempo stesso a fornire un input innovatore che possa rinsaldare la fiducia della popolazione nello Stato, ed aumentare l'incidenza dell'azione delle forze di polizia, dando a quegli uomini che stanno sulla strada giorno e notte, maggiori mezzi e diritti .
Ritengo che la persona piu’ adatta al ruolo, sia il vice-capo Francesco Cirillo, persona dotata di grande sensibilita’ umana ed esperienza lavorativa in lungo e in largo per le questure della nostra penisola .
Egli non solo ha il polso della situazione per quanto concerne cio’ che succede in ambito criminale, ma si e’ sempre fatto portavoce, a livello istituzionale, dei bisogni della polizia in tema normativo, in modo da garantire ai cittadini un servizio adeguato, e strumenti d'azione efficaci per suoi uomini .
E' una persona con indubbie qualita' di mediatore e comunicatore .
Si potra’ obiettare che , da buon Campano, la diplomazia non e’ proprio il suo punto forte, ma al momento attuale e’ bene che un rappresentante autorevole della polizia di stato, faccia valere le proprie ragioni, e sono sicura che il prefetto Cirillo, a tempo debito sapra’ anche trovare i modi giusti .
Non so se la sua candidatura sia tecnicamente possibile e abbia santi in paradiso, ma mi auguro di cuore che sia realizzabile, per il bene del Paese e di tutte quante le forze di polizia .

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