mercoledì 10 agosto 2011

Integriamoci senza disintegrarci

E' integrata perchè frequenta corsi di dialetto e mangia prosciutto .lastampa

Mi pare d’aver gia’ raccontato su queste pagine la mia esperienza di tesserata terrona leghista . Anche oggi come allora, le operazioni di facciata sono necessarie e magari alla lunga rendono .
Non sono nella posizione di dare lezioni perche' attualmente avendo problemi, posso seguire poco i dettami della mia religione, ma un paio di osservazioni sulla storia della signora Fezzani, mi preme fare : e’ triste sapere che oggi per essere considerati Italiani o per lo meno assimilati, sia sufficiente mangiare del prosciutto o parlare il dialetto . E si che dalle mie parti il possesso del maiale e’ ancora fonte d’orgoglio e benessere, ma nel corso di anni passati sui banchi di scuola, mi avevano insegnato storia e valori .
Magari sono antica e le cose sono cambiate .
E ancora, il multiculturalismo imposto, quello che fa scoppiare i Breivik e sobborghi di Londra e Parigi, non funziona .
E pero’ c’e’ sempre bisogno di una via di mezzo altrimenti non se ne esce .
Mi pare di ricordare che una volta Celentano disse, che affinche’ un matrimonio funzioni, uno deve essere piu’ forte e accondiscendente, e l’altro piu’ debole e deve lasciarsi guidare .
Credo che il modello debba essere quello .
Ora io non voglio imporre niente a nessuno, ma sta di fatto che nella nostra religione ci sono cose su cui non si puo’ mediare, quindi il Musulmano non praticante e’ un po’ una favola che ci raccontiamo per coprire le nostre debolezze .
Prosciutto non se ne puo’ mangiare proprio ma non mi pare una tragedia vista l'abbondanza di polli e tacchini, cosi’ come noi donne possiamo sposare solo Musulmani o non possiamo rinunciare a un giorno di digiuno obbligatorio se non per una valida ragione e altre cose . Ognuno ha le sue regole .
E allora prima di andare ospiti da qualcuno bisogna chiedere per cortesia di lasciar fuori prosciutti vari e alcool o se si e’ invitati durante il Ramadan, chiedere di fissare per cena dopo le otto .
Non e’ che si voglia essere speciali, siamo semplicemente diversi e accettabili .
In M.O. si vive tutti assieme senza problemi in molti posti, checche’ ne dica la stampa .
E’ questione di abitudine .
Pero’ bisognerebbe cominciare .

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