Premesso che Vasco non e’ come la madonnina di Milano, quindi quando spara cazzate bisogna dirlo senza pero’ dargli grosse soddisfazioni, da vecchia fan, non posso esimermi dal commentare sull’evento, che assieme alle nozze mancate di Eli e George, ha un po’ scombussolato le nostre italiote esistenze .
Innanzitutto il nostro, e’ partito da presupposti sbagliati .
Da rockstar non ci si puo’ dimettere perche’, come ci hanno insegnato gli Springsteen e i Jagger, e’ un mestiere che e’ come una seconda pelle .
Rockstar si nasce e non si diventa, a volte ci si muore pure, quindi paventare dimissioni non ha senso .
Il Blasco dice di non vedersi a 60 anni a correre per un palco all’infinito .
E mi trovo d’accordo con lui .
Pero’ quando per trent’anni e rotti, ci hai detto che volevi fare la vita spericolata, correre appresso alle gnocche e quant’altro, seminando pargoli qua e la’ per la penisola, a questo punto uno si chiede, che cos’e’ che volevi o vuoi veramente dalla vita .
E secondo me questo e’ il limite piu’ grande dell'esimio rockettaro nostrano : le sue liriche non sono andate oltre la celebrazione dell’eterna insoddisfazione .
Si e' sempre rifiutato di crescere, come se fosse una malattia .
E cosi' hanno fatto quelli che lo seguono ciecamente, senza mai metterlo in discussione, senza essere un po' se stessi .
Vasco e’ un uomo come tanti, che come pochi ha fatto fortuna delle sue debolezze , ma non e’ saputo andare oltre la vita spericolata .
Omaggio al poeta, all’uomo, al rocker che mi ha fatto sognare in gioventu’, ma arriva un momento nella vita in cui si vuole di piu’, e sinceramente oggi a me delle dimissioni di Vasco, non interessa piu’ di tanto, perche’ non e’ una canzone che ti cambia la vita .
Innanzitutto il nostro, e’ partito da presupposti sbagliati .
Da rockstar non ci si puo’ dimettere perche’, come ci hanno insegnato gli Springsteen e i Jagger, e’ un mestiere che e’ come una seconda pelle .
Rockstar si nasce e non si diventa, a volte ci si muore pure, quindi paventare dimissioni non ha senso .
Il Blasco dice di non vedersi a 60 anni a correre per un palco all’infinito .
E mi trovo d’accordo con lui .
Pero’ quando per trent’anni e rotti, ci hai detto che volevi fare la vita spericolata, correre appresso alle gnocche e quant’altro, seminando pargoli qua e la’ per la penisola, a questo punto uno si chiede, che cos’e’ che volevi o vuoi veramente dalla vita .
E secondo me questo e’ il limite piu’ grande dell'esimio rockettaro nostrano : le sue liriche non sono andate oltre la celebrazione dell’eterna insoddisfazione .
Si e' sempre rifiutato di crescere, come se fosse una malattia .
E cosi' hanno fatto quelli che lo seguono ciecamente, senza mai metterlo in discussione, senza essere un po' se stessi .
Vasco e’ un uomo come tanti, che come pochi ha fatto fortuna delle sue debolezze , ma non e’ saputo andare oltre la vita spericolata .
Omaggio al poeta, all’uomo, al rocker che mi ha fatto sognare in gioventu’, ma arriva un momento nella vita in cui si vuole di piu’, e sinceramente oggi a me delle dimissioni di Vasco, non interessa piu’ di tanto, perche’ non e’ una canzone che ti cambia la vita .
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