I soldi sono una delle motivazioni che possono condurre al percorso di spia.
Sardar Soleimani era un tipo pratico. L'astio contro gli iraniani e i loro alleati non poteva essere interpretato in altro modo. Tanto più se maturato da una donna affascinante e ambiziosa.
Si è parlato in questi giorni della tempistica dell'uscita del dossier Damasco.
E del fatto che negli anni deve essere stato per forza gestito da più agenzie d'intelligence.
La regia per il momento è nelle mani dei media sauditi.
Da un lato il ritorno di Assad in patria per essere sottoposto a processo sarebbe un aiuto all'attuale presidente siriano in evidente difficoltà rispetto agli ingranaggi del processo democratico intrapreso.
Servirebbe a liberare Putin da un peso che è ostacolo al rientro della Russia nel circolo dei grandi.
Per non parlare dei Paesi europei che dopo le promesse fatte a Zelensky si preparano a pugnalarlo con l'abbraccio al piano Trump.
Per altro verso il telefonino di Luna è potenzialmente testimone dei tanti viaggi all'estero fatti per sostenere Assad.
Il che potrebbe mettere in difficoltà qualche Paese europeo che a suo tempo accolse in gran segreto il principe dei segreti dell'ormai decaduto dittatore.
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