La polemica con Gallant sulla tempistica di avvio dell'operazione pagers ha fornito al direttore del Mossad una occasione per illustrare il lavoro d'intelligence.
Si tratta di un un lavoro incessante che una volta definito l'obiettivo viene svolto in maniera meticolosa e continuativa nel tempo permettendo di penetrare contesto e dinamiche d'interesse in evoluzione.
L'impatto sullo spirito del gruppo e dell'asse sciita, che è stato tra i risultati più importanti ottenuti, ha avuto riflessi anche sulla popolazione libanese chiamata a riflettere sul peso che Hezbollah ha avuto nel destino del Paese.
Il discorso di accettazione del premio* ha permesso anche di inquadrare meglio il profilo di Dedi Barnea.
Rispetto ai predecessori, Pardo che ancora serba rancore nei confronti del capo di governo e Cohen che ha sempre badato a legittimarne e addirittura esaltarne l'operato, l'attuale direttore del Mossad mette davanti a tutto il bene della nazione e soprattutto integrità e professionalità dell'agenzia.
Un direttore che in un periodo storico complesso come quello attuale riesce a non compromettere l'operato dell'agenzia nel rapporto con il potere politico rappresenta il sentire moderno dell'intelligence.
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