martedì 28 gennaio 2025

Del calibro di

 Quando ero in Oman mi dilettavo a discutere in un forum su internet in inglese.

Nei Paesi arabi quando è molto caldo ci sono poche alternative 

Internet. Il Mall. La palestra.

Mi capitava spesso di azzuffarmi con altri partecipanti.

Non riesco ad ammettere che al mondo esistano persone con pareri diversi dal mio.

Se così si può dire.

Quindi l' amministratore, imparziale nonostante ci legasse un buon rapporto di amicizia, era costretto all' espulsione per periodi variabili da una settimana ad un mese.

Ahmed, un esperto di IT che lavora al PDO, escludeva il mio indirizzo ip. 

Allora un americano, una vecchia volpe di quelli che utilizzava già all' epoca anonimizzatori e VPN per aggirare l' ostacolo, mi disse che secondo lui avevo bisogno di imparare a controllare la rabbia.

Cioè mi dovevo allontanare dal computer per un po' e prendere tempo per pensare alla questione che mi innervosiva per poi elaborare la mia posizione e condividerla nel forum.

Secondo me a Giorgia oggi è mancato quello. Un attimo di riflessione per capire cosa le aveva scritto il procuratore.

E poi doveva scegliere meglio il target.

A me la parte del discorso che non è piaciuta e' stata quella sulla difesa dei pentiti.

Che sono stati difesi in quanto tali e non come criminali.

Poi si può obiettare che all' epoca c' era una specie di monopolio dei pentiti.

Però su questi l' antimafia ha costruito una strategia per battere la mafia.

Poi non ho capito questa fissa per il professore Prodi.

Quando ci si fissa su cose e persone vuol dire che si è varcata la soglia della vecchiaia.

A me che ho passato i cinquanta capita spesso.

Lei che e' giovane, ed e' anche mamma, ha tempo per attraversare la soglia delle fissazioni.

Può ancora godersi la vita in tutte le sue sfaccettature.




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