venerdì 6 dicembre 2024

Al primo ministro dell'Iraq

 

Pur essendo ancora in piena fase militare il messaggio di un comandante che ha mandato a dire di essere disponibile per un ruolo di consigliere in un possibile governo di transizione, per di più in contemporanea con il trilaterale in corso, può aprire spiragli di contrasti interni.

Il silenzio durato diversi giorni dopo l'attacco, mentre i media russi e iraniani cercavano di darlo per morto, conferma l'impressione che Al Joulani da tempo aveva trattato con gli americani per una soluzione che vede protagonista il progetto che lui ha proposto negli ultimi anni.

E che con la presidenza Trump diventa realizzabile.

L'operazione di controspionaggio che ha smantellato una rete di infiltrati russi e iraniani era orientata ad assicurargli compattezza sul campo. Nel mezzo ci è capitato Sheikh Al Qahtani che aveva la non sempre lungimirante abitudine di proporsi come interlocutore di chiunque e secondo sue valutazioni personali.

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