La narrazione, altra parola oggi diffusissima-e a buona ragione- diventa il filo conduttore delle nostre vite. Le convinzioni non devono tanto tendere a una peraltro irraggiungibile verità, quanto possedere una certa dose di credibilità Paolo Salvatori, Intelligence quo vadis
Quando iniziai ad interessarmi di medio-oriente e di Islam, Al Jazeera English, la versione araba ha un taglio nettamente differente, era la mia fonte principale di informazioni. Quelle informazioni low-cost che se ben vagliate permettono di giungere a conclusioni più credibili di quelle formulate da chi possiede le notizie rare e nascoste.
Ero giovane. Da persona equilibrata cresciuta in un contesto sano quel tipo di narrazione non ebbe su di me gli effetti devastanti subiti da altri giovani.
Per un po' di tempo mi convinse anche la versione del Bin Laden combattente-dissidente. La realtà delle stragi la smentiva.
Il fake prima o poi viene fuori.
Israele non è l'unica o più grande democrazia del medio-oriente.
Al Jazeera non rappresenta la libertà di stampa.
E noi, tolte le immagini ad alto impatto, su certe vicende non ci possiamo permettere di dare lezioni agli americani.
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