يَ‍‍ا أَيُّهَا‌ ‌الَّذ‍ِ‍ي‍‍نَ ‌آمَنُوا لاَ‌ تَسْأَلُوا عَ‍‌‍ن‌ْ ‌أَشْي‍‍َا‌ءَ إِ‌ن‌ْ تُ‍‍بْ‍‍دَ‌ لَكُمْ تَسُؤْكُمْ ‌

Laddove Mohammed bin Zayed impone all'Europa il modello di musulmano cosiddetto moderato e anche ben integrato che all'occorrenza festeggia Hanukkah e lo stato d'Israele, in modo da convincere gli interlocutori di governo a combattere quello che Abu Dhabi considera terrorismo in Africa, qatarini e turchi hanno messo in campo la strategia comunitaria. 

Si fanno carico in vari modi delle comunità di musulmani in Europa per rassicurare i governi che le ospitano e al tempo stesso per usarle come arma. Si tratta di immigrati, seconde generazioni e convertiti con diritto di voto che possono esercitare diversi gradi di pressione.

La storia del poliziotto di quartiere convertito (ritornato) all'Islam è il simbolo di quella integrazione che piace ai governi europei. E' anche in un certo senso scontata. Chi ha modo di frequentare persone che vivono secondo i precetti islamici, può più facilmente toccare con mano la differenza tra religione e terrorismo.

Il funzionario dell'antiterrorismo o dell'intelligence, oltre ad avere contatti mirati sul territorio, per completezza ha dovuto studiare il fenomeno in tutte le sue sfaccettature.

Un tale profilo di convertito sarebbe più credibile per chi ama fregiarsi del brand.

E infatti la CIA  ha cavalcato l'onda lunga contro Al Qaeda proponendo a un certo punto il personaggio Michael D'Andrea. Sciita sui generis che combatteva i sunniti cattivi. 

Non si è mai saputo cosa ne pensasse di quelli buoni.