«DOVERI ISTITUZIONALI» - «Pur essendo Pisani un ottimo funzionario e parlano i suoi arresti (ultimo quello del boss Zagaria, ndr), è evidente che in quanto Procuratore della Repubblica, non potevo prescindere dai miei doveri istituzionali. Parlai quindi con il vice capo Cirillo per evitare che la Squadra Mobile di Napoli, e quindi non solo il suo capo, l’immagine della polizia nel suo complesso - conclude Lepore - subisse un danno d’immagine proprio nel momento in cui la lotta alla criminalità organizzata era in piena attività». corriere del mezzogiorno 2012
Quando non c'è nulla da temere, nemmeno il potere può incutere timore.
Questo era il significato di non accettare il tipo di compromesso offerto dalla procura in quel frangente.
Questa è l'eredità lasciata dal prefetto Manganelli. E anche un principio al quale ha tenuto fede Gianni De Gennaro durante la sua lunga carriera.
E' difficile credere che abbia cambiato impostazione dopo avere abbracciato altri percorsi per i quali il potere occupa certamente, più che in altri contesti, una centralità necessaria a raggiungere gli obiettivi prefissati.
La nota stonata della nomina di Vittorio Pisani al quale mal si adatta la definizione di pupillo o protetto, e che un po' per indole e un po' per mestiere difficilmente replicherà, è l'ambiguità del momento politico.
Una visione condivisa tra ministro e capo di polizia è condizione essenziale. Poi vi sono fattori più strettamente tecnici.
Ulteriori argomenti appartengono ad altre sfere.
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