sabato 6 maggio 2023

Here we go

Eccoci qua dunque con De Gennaro gran suggeritore sulle nomine e oltre al fratello - ufficiale capace e molto stimato - segnala anche un altro suo pupillo, Vittorio Pisani. Anche qui una carriera professionale intensa alla guida della squadra mobile di Napoli dove si fece la fama di “acchiappa latitanti” ma dove ha dovuto subire misure come il divieto di dimora in Campania per via di un’inchiesta (Megaride) da cui poi è stato totalmente assolto. Pisani è sempre stato un protetto di De Gennaro, il giovane su cui aveva risposto molte speranze. Possiamo quindi dire che giovedì sera gli apparati della pubblica sicurezza - GdiF e Polizia - stavano per tornare nell’orbita di chi, tranne negli ultimi sette anni, ha sempre mosso i fili della sicurezza dello Stato, Gianni de Gennaro. Uomo di grande e temuto potere. Fusani Tiscali

«la promozione del capo della squadra mobile Vittorio Pisani finalizzata al suo trasferimento per sventare che ci potessero essere provvedimenti»... "Risposi che la cosa era tecnicamente impossibile, perché in quel momento entravano in valutazione i primi dirigenti del 2002"..."Spiegai che le promozioni hanno delle regole". Repubblica 2012

 «DOVERI ISTITUZIONALI» - «Pur essendo Pisani un ottimo funzionario e parlano i suoi arresti (ultimo quello del boss Zagaria, ndr), è evidente che in quanto Procuratore della Repubblica, non potevo prescindere dai miei doveri istituzionali. Parlai quindi con il vice capo Cirillo per evitare che la Squadra Mobile di Napoli, e quindi non solo il suo capo, l’immagine della polizia nel suo complesso - conclude Lepore - subisse un danno d’immagine proprio nel momento in cui la lotta alla criminalità organizzata era in piena attività». corriere del mezzogiorno 2012

Quando non c'è nulla da temere, nemmeno il potere può incutere timore.

Questo era il significato di non accettare il tipo di compromesso offerto dalla procura in quel frangente.

Questa è l'eredità lasciata dal prefetto Manganelli. E anche un principio al quale ha tenuto fede Gianni De Gennaro durante la sua lunga carriera.

E' difficile credere che abbia cambiato impostazione dopo avere abbracciato altri percorsi per i quali il potere occupa certamente, più che in altri contesti, una centralità necessaria a raggiungere gli obiettivi prefissati.

La nota stonata della nomina di Vittorio Pisani al quale mal si adatta la definizione di pupillo o protetto, e che un po' per indole e un po' per mestiere difficilmente replicherà, è l'ambiguità del momento politico.

Una visione condivisa tra ministro e capo di polizia è condizione essenziale. Poi vi sono fattori più strettamente tecnici.

Ulteriori argomenti appartengono ad altre sfere.


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