All'indomani di un ciclone tropicale che aveva messo a dura prova il Paese, Qaboos fu costretto a smentire uno dei suoi ministri circa la possibilità che gli stranieri avrebbero avuto di partecipare alla ricostruzione attraverso donazioni. Non era tanto la prospettiva dell'intervento pubblico da parte del dipartimento di stato americano a spaventarlo. Evento comune in un Paese del Golfo. Si trattava piuttosto della consapevolezza che oramai il suo popolo rigettava certe cattive tradizioni. E infatti non fu il fatto che il ministro fosse donna a scatenare le ire degli omaniti in un Paese dove le donne hanno un ruolo importante. Ma l'affermazione di un principio antico e obsoleto che fomentava il settarismo. Nell'Oman di Qaboos non c'era più spazio per l'orgoglio fonte di discriminazione. Questo nuovo sentimento era anche il frutto della partecipazione al voto della Shura. La consapevolezza che, seppur in maniera indiretta, ogni cittadino ha la responsabilità della costruzione del proprio Paese.
Il Qatar di Tamim può vantare ricchezza economica e culturale prodotta dall'orientamento allo scambio con l'esterno. La bassa partecipazione è indice del fatto che non c'è la sensazione di essere parte del cambiamento. Il modo in cui l'Emiro userà i suoi poteri per riequilibrare i risultati del voto, può modificare questa percezione.
Nessun commento:
Posta un commento