sabato 28 agosto 2021

Forse sono solo un satellite

Quel giovane gli era anche simpatico. 
Da quando c’era lui, la comunicazione della Farnesina risultava più efficace. Una volta le controversie venivano tutte addebitate ai servizi e alla sua agenzia in particolare. I meriti se li prendevano altri. Finalmente il loro lavoro cominciava a brillare. 
Adesso si sapeva che non passavano il tempo a farsi i dispetti e a cantare canzoni natalizie in autogrill. 
Non solo almeno. 

Aveva un nome del Sud, gli pareva di ricordare. 
E d’altra parte era un ragazzo del Sud. 
Si vestiva di blu o anche di scuro. Questo era l'unico fastidio che gli creava. Nelle immagini ufficiali, adesso che ci si doveva mascherare, li si poteva confondere. 
Non che a lui interessasse la visibilità. Anzi. 
Però non gli piaceva essere confuso con altri. Specie se più giovani. 
Aveva notato che le dipendenti del ministero ormai avevano occhi solo per quel ragazzo. 
Nemmeno questo gli interessava. Però gli dava fastidio. 
Sapeva di esercitare un certo fascino. In ufficio lo invidiavano. 

Aveva deciso di dedicare il weekend all’addestramento dei pappagallini. Voleva sfruttare la caratteristica di aggressività di quella varietà. Per il momento gli avrebbe insegnato le parolacce. Poi a sferrare attacchi in caso di intrusioni. I colleghi con brutte intenzioni avrebbero avuto quello che si meritavano. 

L’agente di blu vestito sospirò dopo aver chiuso gli occhi. 
Cambiare solo colore e guardaroba oppure anche modo di essere?

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