lunedì 28 settembre 2020

Two fighters say

The two fighters, from Turkish-backed rebel groups in areas of northern Syria under Turkish control, said they were deploying to Azerbaijan in coordination with Ankara. They declined to be named because of the sensitivity of the issue. Reuters could not independently verify their accounts. “I didn’t want to go, but I don’t have any money. Life is very hard and poor,” said a fighter who had fought in Syria for Ahrar al-Sham, a group that Turkey has supported. reuters

Stesso schema seguito in libia.
Immagini e interviste non verificabili. Le conferme dopo qualche settimana.
La retorica delle dichiarazioni è nello stesso stile di quelle presentate dai media assadisti e di Haftar.
Diversi anni fa erano giovani che avevano bisogno di sostenere le famiglie ed erano sostenuti dallo spirito della jihad . Adesso si tratta di soldati capaci di trattare il proprio impegno per una contropartita adeguata.
Il che non è sufficiente a relegarli nella categoria dei mercenari.
I sostenitori di Erdogan (panorama turco) ieri sui social spingevano l'immagine di una Turchia in grado di sostenere più fronti. Giornalisti e accademici che gestiscono il pubblico occidentale oggi frenano.
In attesa di conferme più o meno ufficiali.

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