domenica 8 aprile 2018

Si aspettavano bombe. Trovarono bandiere.

„Nel corso delle attività d´indagine, ed in particolare durante una chat, è emerso che l´indagato, nonostante la giovanissima età, era fortemente radicalizzato al punto da essere pronto a realizzare un dispositivo rudimentale per compiere un´azione nella sua scuola. Grazie ai servizi di pedinamento in collaborazione con le Digos territoriali, le autorità hanno potuto agire tempestivamente, controllando lo zaino del minore e rinvenendo diversi documenti manoscritti in lingua araba oltre che una bandiera dell´Isis realizzata manualmente dal ragazzo.“ udinetoday

L'incubo di Aisi e polizia di prevenzione.
Anche se i vertici dei due comparti non si sono mai pronunciati ufficialmente a riguardo, presumibilmente dietro le quinte si sono adoperati per allontanare lo spettro dello ius soli.
Che non è la soluzione al problema, ma parte di essa se c'è una strategia.

Il profilo del soggetto in questione corrisponde a quello di tanti suoi coetanei protagonisti di vicende di cyberbullismo e sexting. Fenomeni cioè, che originano da disagio giovanile derivante da emarginazione e che trovano in Internet un mezzo formidabile per evolvere ed essere amplificati.
Il ragazzo ha mostrato notevole capacità di aggregazione e organizzazione del lavoro portato avanti in grande silenzio. Si tratta di modalità operative osservabili tra gli adolescenti affetti da bulimia ed anoressia o dediti ad autolesionismo. Questi si incontrano molto facilmente in rete e non si perdono quando la polizia delle comunicazioni chiude le loro pagine. Coltivano l'arte della dissimulazione per non rendere partecipi familiari e amici dei loro problemi. Cercano di apparire sereni e di non cambiare atteggiamento ed abitudini. Si confrontano su soluzioni pratiche per celare le proprie ansie. Come evitare il pranzo assieme alla famiglia o nascondere i tagli sulle braccia nel periodo estivo quando l'abbigliamento non aiuta.
Non è tanto importante che il ragazzino agisse da leader, ma il fatto che lavorasse in maniera molto strutturata in modo che il gruppo da lui creato si espandesse in maniera autonoma.
Anche questo è un meccanismo sviluppato dai pedofili su Internet. Una volta imparate le tecniche di adescamento e digitalizzazione del materiale fotografico elaborato, le trasmettono ad altri soggetti o gruppi in grado di aderire e creare legami.
L'unico modo per scovare i soggetti radicalizzati in rete sono il monitoraggio e la conoscenza del mondo dei ragazzi e di Daesh che è poi il gruppo che si serve maggiormente di questi schemi.
La prevenzione va fatta nelle scuole e nelle comunità con poliziotti musulmani e di seconda generazione, stimolando la partecipazione di tutti i ragazzi e delle loro famiglie agli incontri in modo da favorire la conoscenza di certe problematiche e l'integrazione.

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