domenica 25 marzo 2018

Despite the shake up

"Al-Madkhali's fatwas are used by armed militias in Libya as a pretext to abuse human rights using a self-deduced understanding of Islam." The HRS's statement reads. "A speech for Al-Madkhali on July 03 last year showed him calling for fighting and using weapons in Libya, thus tens were killed in extrajudical executions by gunmen from the Salafist-Mdkhalist groups."libyaobserver

Bisognerebbe conoscere gli accordi tra i sauditi e Haftar.
Ma dalla telefonata tra il generale e Shaykh Al Otaibi (Allah lo protegga), evidentemente registrata e resa pubblica di proposito, pare chiaro che i madkhali sono parte integrante della strategia saudita.
Strategia a quanto pare a fasi alterne.
Da settimane Shaykh Al Arifi (Allah lo protegga) viene sistematicamente preso di mira sui social perchè non ha pronunciato parola su Ghouta. Stesso atteggiamento ebbe in occasione dell'arresto di vari imam incarcerati più a causa della vicinanza al Qatar che per essere salafiti radicali.
Shaykh Al Arifi (Allah lo protegga) sa perfettamente che qualsiasi cosa dica, e che venga riconosciuta come politica, verrebbe sbattuto in carcere e per molto più tempo di quanto accadde all'epoca in cui criticò la gestione della manutenzione della Ka'bah.
Lo scossone c'è stato, ma c'è bisogno ancora di una fase di assestamento.
Mohammed bin Salman, nel corso di un colloquio off the record nella sede del Washingtonpost, in questi giorni ha ribadito che per troppo tempo l'Islam è stato strumentalizzato. E che lui è sempre a colloquio con i giuristi.
Continua a fare riferimento al ritorno all'Islam moderato ma non chiarisce che indicazioni avrebbe dato ai giuristi circa le modifiche da apportare alle interpretazioni o su un eventuale cambio di madhab. Si tratta di un punto cruciale che avrà ripercussioni non solo nell'arena jihadista e nelle zone di guerra, ma anche sulla relazione tra i reali e la popolazione. E in tutti i Paesi interessati dal rapporto con l'Islam politico .
Nel frattempo a seconda delle esigenze, e la Libia è un caso a sé, si continua con il vecchio registro.
Per questo ed altri motivi, è importante che l'Italia inizi ad interagire con maggiore incisività con l'Arabia Saudita.
Dai commenti di Gargash e Al Jubeir circa le designazioni terroristiche fatte dal Qatar, potrebbe essersi aperto uno spiraglio per la risoluzione della crisi. Altrimenti il nuovo corso americano potrebbe anche minacciare in concreto la chiusura di Al Udeid. In ogni caso il Qatar non uscirà bene dalla disputa. Piazzati i prodotti di Fincantieri e sistemato il bilancio di Finmeccanica, bisognerebbe incrementare il volume di affari con i sauditi.

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