lunedì 3 novembre 2014

Ya salaam



Uno dei pochi reportage onesti in circolazione in questi giorni.
Non a caso è dello Spiegel.
Un'intervista ad un reclutatore di base in Turchia.

Le prime volte che andavo in Oman in vacanza salutavo per prima con il saluto di pace che è obbligatorio tra noi Musulmani.
Ma non indossando il velo era difficile intuire che fossi Musulmana così mi rispondevano con un semplice hallo.
Il profeta Muhammad ha detto che ogni volta che ci salutano dobbiamo rispondere con un saluto di uguale cortesia e anche superiore .
Non specificò se la cosa dovesse riguardare i Musulmani o meno ma dalla scrittura coranica e dai detti del profeta è facile dedurre che si tratta di una raccomandazione generale.
Ad un salam alaikum si risponde con wa alaikum salam wa rahmatullah wa barakatuh che è messaggio di pace e benedizioni.

Il rifiuto opposto dallo pseudo salafita che addirittura chiede al giornalista se sia musulmano o meno, è indice di ignoranza e di un certo retaggio culturale che gli proviene eventualmente dall'essere stato poco esposto ad interagire con altre tribù o popolazioni.
Questo è il profilo tipico dei simpatizzanti dell'Isis.
Arroccati sul Corano senza integrare con la storia islamica e senza ragionare sugli eventi, cultura tribale (isolati nel ghetto nel caso di Occidentali), che pensano che non ci sia possibilità di convivenza con l'Occidente nemico.
E' su questo che poggia l'Isis più di al Qaeda : ignoranza e isolamento.

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