domenica 2 novembre 2014

Fin troppo

Come si comporta la magistratura italiana nei confronti dei jihadisti sotto processo? I martiri non si processano, secondo Luca Fazzo. In altre parole, nei confronti degli «estremisti di Allah», l’Italia è fin troppo “garantista” a tal punto che i giudici non utilizzano come prova le notizie provenienti dai servizi segreti.lucidamente


un complessivo vistoso vizio motivazionale, che tracima nella vera e propria violazione della legge sostanziale, a proposito del duplice dolo specifico richiesto dalla norma.
... rivalutando il materiale indiziario acquisito occorre rilevare come tali condotte (quelle contestate ai tre indagati, ndc) non siano sufficienti sic et simpliciter a configurare la fattispecie delittuosa di cui alla contestazione accusatoria”bladibella

*

Il caso della moschea di Catanzaro non è unico e spinge a chiedersi se quelli invece in cui le condanne ci sono (e sono parecchie. Tra le ultime quello di Andria, operazione portata a termine dai Ros) non siano invece la risultanza di interpretazioni errate.
In fondo viviamo nel Paese in cui Minzolini e le maestre "orco" hanno visto ribaltare completamente una sentenza di primo grado.

Una cosa è mettersi a pregare davanti al computer o in una stanza con altri invocando  il martirio o la punizione dell'oppressore.
Altro è compiere atti che portino a certe conseguenze.
Nel caso della moschea di Sellia Marina mi pare che il tribunale sia stato chiaro quando ha parlato di "lacune investigative".
Se dovessi ragionare con lo stesso metro di Fazzo, allora dovrei pensare alla malafede.
Ma siccome da quando bloggo di questioni di polizia ho anche avuto il piacere e l'onore di conoscere funzionari seri e scrupolosi e so che la maggior parte è così, non mi lascio andare a pensieri complottisti.

Rimango dell'opinione, e lo scrissi appunto commentando all'epoca la relazione annuale, che il problema siano leggi poco strutturate e ad ampio raggio.
Cambiarle in questo momento in cui domina l'allarme terrorismo non ha molto senso.
Si rischia di farne di peggiori.
Passata l'emergenza magari i servizi potranno farsi promotori di idee e suggerimenti.
Che è quello che hanno fatto in passato per contrastare i fenomeni criminali associativi.
Mandare messaggi tramite gli amici non ha molto senso.

Per una disamina più equilibrata del testo di cui è co-autore Luca Fazzo rimando all'ottimo lorenzo declich

*Tratto dalla relazione annuale al parlamento
dei servizi di informazione (2011)

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