L’intelligence non è solo una questione di competenze tecniche, ma di convinzione. Un agente deve essere disposto a sacrificare visibilità personale, accettare limitazioni nella vita privata, operare nell’ombra per il bene comune. Questa disponibilità si fonda su un patto di fiducia tra cittadino e istituzioni che, in Italia, si sta progressivamente disgregando. Ricostruire il tessuto umano della sicurezza La sfida non è tecnologica ma culturale e politica. Servono percorsi università-intelligence più strutturati, borse di studio per linguisti e analisti, retribuzioni competitive per trattenere i talenti. Ma soprattutto serve ricostruire il senso di appartenenza civica, dimostrando ai giovani che il servizio pubblico può essere meritocratico, innovativo, stimolante quanto una carriera nel settore privato all’estero. difesaonline
C'è anche il fatto che il bacino di reclutamento è ancora radicato nel comparto delle forze dell'ordine.
I discorsi motivazionali del direttore dagli occhi belli.
Quanti anni sono passati? Che cosa è cambiato?
Come si fa a desiderare di entrare a lavorare in una struttura i cui dipendenti, uno due o un gruppetto non si sa, vanno a dire sul giornale che i colleghi del nord Europa si fanno i filmini sulla guerra con la Russia.
Giusto per ricordarne una.
Il senso di appartenenza non si costruisce. O c'è. O non c'è.
Ma se c'è non può venire fuori nel contesto attuale.
La trasmissione di ieri di Report ha messo in fila fatti, date, incongruenze.
Qualcosa non torna.
Qualcuno non la racconta giusta o rimescola le carte.
E' mancanza di rispetto e serietà. A proposito di motivazioni.
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