“The problem is the history,” said Ruvinetti. “France was always close to Haftar, and Italy of course is close to Tripoli. I don’t see Europe as strong in this contest. When you talk about Libya, you talk Russia, Turkey, Emirates, Egypt.” theparliamentmagazine
E' l'Italia, che con il piano Mattei non riesce ad andare oltre la copia nostrana di Tika e Qatar Foundation, a nutrire la narrazione che in Libia l'unico grande problema sono i russi.
Secondo la logica del governo si tratta di una strategia necessaria a convogliare le forze europee impegnate nella guerra in Ucraina verso il pasticcio libico.
Il nemico così rimane sempre Putin.
Gli sforzi di Immigrazione e Interno sono orientati maggiormente verso Tripoli lasciando all'Aise, che non puo' contare su un adeguato sostegno diplomatico, il compito di doversi confrontare con le emergenze contingenti in essere a Est.
Qualcuno inizialmente mandò addirittura a dire sui giornali che Caravelli annaspava sul dossier libico.
Essendo fuori dal grande gioco africano di turchi, qatarini ed emiratini si va avanti a seconda della giornata.
Tripoli è una specie di argine da usare e gestire al bisogno.
Addendum tra terrorismo islamico e colonizzazione ideologica
Le modalità dipendono dall' obiettivo.
Giusto per dovere d' ufficio di musulmana italiana proveniente da formazione cattolica .
La locuzione terrorismo islamico sottintende che il terrorismo è insito nell' Islam.
Concetto al quale si ribellarono gli imam che partecipavano all' iniziativa a common word quando I vescovi cattolici pretendevano la condanna e la presa di distanza dal terrorismo. Non si prendono le distanze da qualcosa che non esiste nei testi sacri.
Ormai dovrebbe essere normale parlare di matrice islamica o fondamentalista.
A volte ci riescono anche i titolisti di Interno e Polizia di Stato.
Nessun commento:
Posta un commento