Governo e servizi segreti si sono già blindati e tirati fuori affermando che a questo punto la cosa non li riguarda.
C'è da notare che la prima comunicazione del DIS è arrivata almeno sei ore dopo che l'articolo di Haaretz facesse rumore.
Quindi Rizzi ha avuto tutto il tempo di effettuare controlli ulteriori, al di là di quelli che avrebbe già dovuto compiere rispetto alla inchiesta giudiziaria, e di concordare la linea con il governo.
Cioè si potrebbero escludere ipotesi di vario tipo.
I soliti deviati.
Un abboccamento con il settore privato. O con una agenzia governativa estera.
Sul fronte complottista si è fatta strada l'ipotesi Biden come vendetta diretta sul governo.
Certo è che il presunto bluff di Paragon è un'entrata a gamba tesa nella politica italiana.
Il governo può tenere duro a lungo.
A rimetterci sarebbero ancora i servizi sui quali pende ormai da tempo una spessa coltre di dubbi.
Tutta roba che alla gente intervistata da Eurispes poco interessa.
Per alleati e nemici la disputa sui giornalisti intercettati è un elemento che può fare riconsiderare i rapporti.
Paragon è solo una parte di quel sottobosco industriale israeliano che ha radici ben salde in Italia proprio attraverso la politica.
Se proprio bisogna rifugiarsi nel complottismo ci sono piste più valide da battere.
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