Ai colloqui di metà semestre al liceo la mia insegnante di lettere raccontò a mia madre di avere avuto un duro scontro in consiglio con l'insegnante d'inglese che voleva assegnarmi il voto dieci in pagella per il comportamento.
Lei riteneva, alla fine spuntandola, che una simile valutazione mi avrebbe fatto apparire come una scemetta agli occhi della classe.
Gigliola Spezioli era la figlia del primo sindaco di Chieti del secondo dopoguerra.
Era geneticamente predisposta alle battaglie di principio.
Non che mi importasse molto. I voti che contavano erano quelli sulle materie.
Però pensai che avevo perso un'occasione per avere il voto più alto. Cosa che non mi capitava tutti i giorni.
L'aspetto positivo di questa vicenda è che la ragazza ha imparato che bisogna reclamare i propri diritti seguendo le vie della legge.
E' auspicabile che il tutto si sia svolto in un clima di serenità.
I ragazzi di oggi percepiscono a volte in maniera esagerata le pressioni provenienti dal mondo degli adulti.
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