Ma Eleonora nella intervista non ha speso una sola parola né per ricordare Rizzoli né per riconoscere a Melania di avergli donato una esistenza serena per decenni. Io non la rimprovero, non ne avrei diritto, mi limito a dire a chiare lettere che il mio vecchio editore era un galantuomo a cui devo la mia carriera al Corriere, che mi ha dato una spinta notevole. Per me la gratitudine non è il sentimento della vigilia. E riconosco a Melania, anche se le sto sulle palle, di essere una donna di grande valore. Capito, Giorgi? V. Feltri libero/dagospia
Non è facile per una donna ammettere che un'altra è riuscita ad essere, per un uomo con il quale si è avuta una relazione importante, quello che lei stessa avrebbe voluto dare a quell'uomo. E che per qualche motivo non è riuscita a realizzare. Ammettere un fallimento, anche a distanza di tempo, non sempre è impresa facile o gradita.
Nel descrivere gli altri grandi amori della sua vita, la signora Giorgi appare come su un piedistallo. Con Rizzoli evidentemente aveva un rapporto alla pari. Cosa che forse è stata parte del fallimento.
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