E' giustamente arrabbiato.
Un rimpasto di governo, oltre a puntare su competenze e professionalità che in alcuni casi ora mancano, deve avere come obiettivo una maggiore compattezza rispetto alle strategie.
Il caso del ministero dell'interno che si muove in autonomia, presumibilmente a causa della percezione di essere stato abbandonato, deve essere curato mettendo da parte per quanto possibile la logica delle poltrone.
La blindatura della sicurezza non può prescindere da altri dossier.
L'interlocuzione con i governi di Africa settentrionale e medio-oriente deve tenere conto principalmente del problema immigrazione-terrorismo, ma anche della sfera d'influenza esercitata da altri governi nell'area. Altrimenti vicende come quella dei pescatori, rischiano di rimanere insolute oltre i tempi di previsione.
Ciò vale anche per i rapporti con l'unione e i Paesi europei. Una rappresentanza forte all'interno di Europol e Interpol può non essere sufficiente a rendere fluide le relazioni con i Paesi membri.
Altro snodo centrale, nell'eventualità di un rimpasto di governo, è rappresentato dall'autorità delegata.
Le vicende degli ultimi mesi hanno confermato l'importanza della separazione rispetto al ruolo di guida del governo. Si tratta di un’operazione da portare a termine in tempi brevi per garantire trasparenza e controllo lasciando fuori le controversie politiche.
I servizi segreti sarebbero sgravati da pressioni e interferenze che poco contribuiscono all'equilibrio e alla serenità necessari allo svolgimento del proprio lavoro.
Che cioè è illusorio pensare che tra un anno ci saranno elezioni e che è impossibile sedersi ad un tavolo con Haftar. Figurarsi farci un governo.
Su France24 ha condannato la Francia alleata del generale senza mettere da parte la speranza che possa cambiare orientamento.
I commentatori hanno puntato l'attenzione sul suo essere spesso sganciato dalle posizioni di governo, soprattutto in relazione alla sponsorizzazione turca di cui godrebbe.
L'impressione è che invece potrebbe essere stato mandato all'attacco per dire cose che gli altri vorrebbero ma non possono.
Al ritorno dalla Francia, il ministro Bashaga cancellò un tweet nel quale affermava che Macron stava riconsiderando le sue posizioni rispetto alla Turchia.
E' possibile che il presidente francese sia alla ricerca di equilibri diversi.
Qualche pungolo potrebbe aiutarlo a riflettere.
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